Misurare l’età del cuore con l’intelligenza artificiale? Adesso è possibile: ecco come
Nel cuore pulsante della cardiologia moderna, un’innovazione straordinaria sta emergendo: un programma di intelligenza artificiale (IA) in grado di stimare l’età biologica del cuore analizzando il tracciato di un elettrocardiogramma (ECG). Questa scoperta, presentata al congresso ‘EHRA 2025’ della European Society of Cardiology a Vienna, promette di trasformare radicalmente il modo in cui monitoriamo e gestiamo la salute cardiovascolare.
Un algoritmo per la vita
Il dottor Yong-Soo Baek, dell’Inha University Hospital in Corea del Sud, ha guidato la ricerca che ha portato a questa innovativa applicazione dell’IA. “La nostra ricerca ha dimostrato che quando l’età biologica del cuore supera di sette anni l’età cronologica, il rischio di mortalità per tutte le cause aumenta notevolmente”, afferma Baek. Questo dato allarmante suggerisce che un cuore invecchiato precocemente può essere un indicatore di rischio pericoloso, in grado di anticipare eventi cardiovascolari come infarti o ictus.
Il potere predittivo dell’IA
L’algoritmo in questione non è un semplice strumento diagnostico; è stato addestrato su un vasto set di dati, comprendente 425.051 ECG raccolti nel corso di quindici anni. Attraverso un processo di validazione su un campione indipendente di 97.058 ECG, i ricercatori hanno potuto stabilire correlazioni significative. È emerso che un’età cardiaca superiore di sette anni rispetto all’età cronologica è associata a un incremento del 62% del rischio di mortalità e a un aumento del 92% degli eventi cardiovascolari maggiori.
Al contrario, quando l’algoritmo rileva che il cuore ha un’età inferiore di sette anni rispetto a quella cronologica, il rischio di morte e di eventi avversi diminuisce rispettivamente del 14% e del 27%. Questi dati offrono una nuova luce sulla prognosi cardiaca, spingendo i medici a riconsiderare le tradizionali misurazioni di salute.
Un cambiamento di paradigma nella diagnosi
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nella diagnostica clinica non rappresenta solo un miglioramento tecnologico, ma un vero e proprio cambiamento di paradigma. La capacità di prevedere i rischi cardiovascolari in modo più accurato può rivoluzionare il modo in cui i medici affrontano la prevenzione e la cura delle malattie cardiache. “L’IA offre l’opportunità di personalizzare i trattamenti e migliorare l’accuratezza predittiva”, spiega Baek.
In un mondo in cui le malattie cardiovascolari rimangono una delle principali cause di mortalità, l’adozione di strumenti innovativi come questo algoritmo di IA potrebbe salvare innumerevoli vite. Gli esperti invitano a un’ulteriore integrazione di queste tecnologie nei protocolli clinici, sottolineando l’importanza di continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni che possano migliorare la salute pubblica. Con una visione chiara e determinata, il futuro della cardiologia si profila luminoso, alimentato dalla potenza dell’intelligenza artificiale.
