L’Italia si trova nuovamente al centro di un’impennata dei casi di influenza, con una particolare incidenza tra i più piccoli. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la stagione influenzale ha colpito finora oltre 1,7 milioni di persone, con un aumento significativo nelle ultime settimane. La fascia più vulnerabile resta quella dei bambini da 0 a 4 anni, che registrano circa 23 casi per mille assistiti, confermandosi come il gruppo più colpito. L’ISS ha recentemente aggiornato i criteri di sorveglianza, passando dall’analisi delle sindromi simil-influenzali (ILI) a una più ampia definizione di infezioni respiratorie acute (ARI). Questo ha permesso una valutazione più dettagliata della diffusione dei virus respiratori nel Paese, inclusi sintomi come tosse, mal di gola e raffreddore, senza l’obbligo della presenza simultanea di sintomi sistemici.
Influenza: crescono i contagi, attenzione alle fasce fragili
L’epidemia si sta diffondendo soprattutto nelle regioni del Centro-Sud, con Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia che si colorano di arancione nella mappa dell’incidenza influenzale, mentre la Campania continua a registrare il livello di contagio più alto, con oltre 19 casi ogni mille assistiti. L’abbassamento delle temperature e la ripresa delle attività scolastiche e lavorative favoriscono la circolazione dei virus. Gli esperti segnalano che il picco influenzale potrebbe toccare l’apice tra la fine di dicembre e gennaio.
I medici di base riferiscono un forte aumento delle visite per sintomi respiratori, febbre e malessere generale. Nonostante l’attuale ondata di adenovirus e Covid-19, l’influenza stagionale vera e propria è attesa nelle prossime settimane. Pierluigi Bartoletti, segretario provinciale FIMMG di Roma, consiglia prudenza: «È importante fare sempre il tampone per escludere il Covid e limitare l’uso di farmaci, preferendo il riposo domiciliare».
Vaccinazioni e prevenzione: il ruolo chiave
La campagna vaccinale è già partita e il Ministero della Salute, insieme alle Regioni, insiste sull’importanza della vaccinazione, soprattutto per le categorie a rischio: anziani, bambini da 6 mesi a 6 anni, persone con patologie croniche, e operatori sanitari. L’ISS e gli esperti sottolineano che il vaccino rimane la misura più efficace per prevenire complicanze gravi e ridurre l’afflusso negli ospedali.
Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), il freddo contribuisce a facilitare la replicazione virale nelle mucose respiratorie, rendendo fondamentale l’uso di sciarpe e mascherine, soprattutto nei luoghi affollati.
Nonostante la pressione sui servizi sanitari sia in aumento, le strutture ospedaliere italiane si stanno organizzando con piani di intervento per gestire il picco influenzale atteso. Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia, ha rassicurato sulla capacità del sistema di far fronte alla situazione, grazie a un monitoraggio costante e al coordinamento tra strutture pubbliche e private.
L’attenzione verso le vaccinazioni, inoltre, è cruciale per evitare che l’epidemia influenzale si combini con altre infezioni respiratorie, soprattutto in vista del Giubileo, quando l’arrivo di milioni di pellegrini potrebbe aumentare ulteriormente i rischi di trasmissione virale. Massimo Ciccozzi, epidemiologo, richiama l’importanza di una sorveglianza epidemiologica rigorosa in questo contesto.
La raccomandazione generale per la popolazione è mantenere elevate le norme igienico-sanitarie, evitare ambienti affollati in caso di sintomi e aderire alla campagna di vaccinazione per proteggere se stessi e i più fragili.




