“L’esitazione vaccinale sta determinando un impatto negativo sulle infezioni delle vie respiratorie prevenibili attraverso la vaccinazione. Ogni anno in Italia almeno 8mila decessi sono legati a virus influenzali”. Con queste parole Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) e professore ordinario all’Università Tor Vergata di Roma, ha acceso i riflettori su un problema che continua a gravare sul sistema sanitario nazionale. L’intervento è avvenuto a margine dell’incontro “Infezioni respiratorie: impatti sull’healthy ageing e costi del Ssn”, promosso da The European House – Ambrosetti.
Dati preoccupanti sull’influenza nel 2024
Andreoni ha ricordato come nell’ultimo anno si siano registrati oltre 16 milioni di casi di influenza in Italia. Un numero che ha avuto conseguenze dirette sugli ospedali: “Abbiamo avuto più di 600 pazienti ricoverati in terapia intensiva per complicanze legate all’influenza, con almeno 131 decessi direttamente ascrivibili al virus”, ha sottolineato. A questi si aggiunge il calo delle coperture vaccinali non solo contro l’influenza stagionale, ma anche contro il Covid-19, mentre la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv) non è ancora partita.
Un problema di salute pubblica
La riduzione della protezione vaccinale, avverte l’esperto, comporta un costo elevatissimo in termini di vite umane, soprattutto nei periodi di maggiore circolazione dei virus respiratori. “Tutto questo fa pagare all’Italia uno scotto molto rilevante in termini di mortalità in eccesso”, ha spiegato Andreoni.
La necessità di una campagna di sensibilizzazione
Di fronte a questi numeri, la strada indicata dagli infettivologi è chiara: rafforzare la comunicazione e il dialogo con la popolazione. “Evidentemente dobbiamo, sia come classe medica che a livello di media ma anche a livello delle istituzioni, riavviare un dialogo per far comprendere quanto sia importante per la popolazione, e soprattutto per i soggetti più anziani e più fragili, vaccinarsi per prevenire queste malattie”, ha ribadito Andreoni.
L’appello si inserisce in un contesto in cui la fiducia nei vaccini resta fragile, ma il loro ruolo rimane cruciale per ridurre i rischi di complicanze gravi e salvare migliaia di vite ogni anno.





