Roma, 12 dicembre 2025 – Prosegue la crescita dei casi di influenza in Italia, con un aumento costante dei contagi registrati nelle ultime settimane. Secondo il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), solo nella settimana dall’1 al 7 dicembre si sono registrati circa 695 mila italiani colpiti da infezioni respiratorie acute, con un incremento di circa 100 mila casi rispetto alla settimana precedente e un totale che dall’inizio della stagione supera i 4 milioni di contagi.
Influenza, aumento dei contagi e il ruolo del virus A/H3N2
L’incremento dei casi non rappresenta un’impennata improvvisa, ma un trend in linea con le attese per questo periodo dell’anno, come precisato da Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS. Il dato più significativo riguarda la diffusione dei virus influenzali, in particolare del ceppo A/H3N2, responsabile di circa la metà dei contagi legati all’influenza. Questo virus, noto da tempo ma poco circolato negli ultimi anni, sta tornando prepotentemente in evidenza soprattutto grazie a un nuovo ceppo, identificato con la lettera “K”, emerso nei mesi scorsi nell’emisfero Sud.

Il virus A/H3N2 “K” ha contribuito a prolungare la stagione influenzale nel Sud del mondo, con un’allerta internazionale lanciata dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), che sottolinea come la rapida diffusione di questo ceppo potrebbe determinare un aumento significativo dei casi anche nell’emisfero Nord durante l’inverno.
Fasce di popolazione più colpite e raccomandazioni degli esperti
I dati ISS mostrano che la fascia più colpita è quella dei bambini sotto i 4 anni, con un’incidenza tripla rispetto alla media nazionale: 38 casi ogni 1.000 persone contro i 12,4 casi su 1.000 registrati nella popolazione generale. Le regioni maggiormente interessate dall’aumento delle infezioni sono Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Sardegna.
L’epidemiologo Giovanni Rezza, professore straordinario di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha sottolineato che il nuovo ceppo non è un virus completamente nuovo, ma una mutazione stagionale del virus influenzale A/H3N2. “Non significa che il virus sia più aggressivo o causi sintomi diversi, ma il fatto che H3N2 abbia circolato poco negli ultimi anni rende una larga parte della popolazione, soprattutto i bambini, più suscettibile all’infezione”.
Rezza evidenzia come questo possa tradursi in un aumento dei contagi e di conseguenza in una maggiore pressione sugli ospedali, situazione che è importante cercare di evitare attraverso misure preventive efficaci. A tal proposito, l’esperto invita ad accelerare la campagna vaccinale antinfluenzale, ricordando che “siamo ancora in zona Cesarini” per la vaccinazione stagionale.
La situazione va monitorata con attenzione nelle prossime settimane, mentre le istituzioni sanitarie e i medici si preparano a gestire un incremento dei casi influenzali, potenzialmente aggravato dalla diffusione del nuovo ceppo A/H3N2 “K”. L’attenzione resta alta soprattutto nei confronti dei soggetti più vulnerabili, come i bambini piccoli e le persone anziane o con patologie croniche.
L’analisi dettagliata dei dati epidemiologici e delle caratteristiche virologiche del virus influenzale in circolazione è fondamentale per adattare le strategie di prevenzione e contenimento. E Il sistema di sorveglianza RespiVirNet continuerà a fornire aggiornamenti costanti sull’andamento dell’influenza in Italia, contribuendo così a orientare le decisioni delle autorità sanitarie nazionali e regionali.






