Roma, 28 ottobre 2025 – Ogni anno nel mondo l’ictus colpisce circa 15 milioni di persone, rappresentando una delle principali emergenze sanitarie globali. Nonostante una riduzione nel numero dei casi, il danno cerebrale continua a provocare esiti gravi: il 60% dei pazienti muore o riporta disabilità anche quando trattato con le più moderne terapie. In vista della Giornata mondiale dell’Ictus, che si celebra il 29 ottobre, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ribadisce l’importanza cruciale della prevenzione e del riconoscimento tempestivo dei sintomi per migliorare la prognosi.
I segnali d’allarme dell’ictus: riconoscerli per intervenire subito
L’ictus è una patologia tempo-dipendente: più rapido è l’intervento, maggiori sono le possibilità di recupero completo. È dunque fondamentale saper individuare i principali segnali precoci, come sottolineano Luigi Palmieri e Chiara Donfrancesco, ricercatori del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Dismetaboliche e dell’Invecchiamento dell’ISS. I sintomi da non sottovalutare includono:
- Intorpidimento o debolezza del viso, braccio o gamba, soprattutto su un solo lato del corpo;
- Difficoltà a parlare o a comprendere il linguaggio;
- Problemi visivi, come vista offuscata o perdita parziale del campo visivo;
- Perdita di equilibrio, vertigini o incapacità di coordinare i movimenti;
- Forte mal di testa improvviso o perdita di coscienza.
In presenza di uno o più di questi campanelli d’allarme, è indispensabile chiamare subito il 112 senza attendere.
Prevenzione e stili di vita
Per ridurre il rischio di ictus, l’ISS insiste sull’adozione di stili di vita sani. Evitare il fumo, seguire un’alimentazione equilibrata a basso contenuto di sale, e praticare regolarmente attività fisica sono misure fondamentali. Questi comportamenti aiutano a contenere i principali fattori di rischio come ipertensione, diabete e iperlipidemia, che favoriscono la comparsa dell’ictus.
Dati recenti della Italian Health Examination Survey evidenziano come quasi metà degli uomini e oltre un terzo delle donne presentino valori pressori elevati, con un consumo di sale giornaliero che supera i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fissati a 5 grammi. L’OMS ricorda che controllare la pressione arteriosa potrebbe salvare quattro vite su dieci decedute per ictus, mentre il fumo è responsabile di due quinti dei decessi per ictus tra le persone sotto i 65 anni.
In un’ottica di salute pubblica, la collaborazione tra istituzioni nazionali ed europee, attraverso progetti come Cuore e Joint Action Jacardi, è essenziale per rafforzare le strategie di prevenzione e migliorare la gestione delle malattie cardiovascolari nel complesso.
