Un’indagine della Fondazione rivela che uno su cinque ragazzi non conosce il proprio medico di famiglia e il 53,6% ignora il significato del ticket sanitario. Solo l’82,3% ha mai usato il Fascicolo sanitario elettronico
Un recente studio condotto dalla Fondazione Gimbe ha rivelato dati allarmanti sulla connessione tra i giovani e il sistema sanitario. Secondo l’indagine, un ragazzo su cinque non ha idea di chi sia il proprio medico di famiglia, mentre oltre il 50% degli intervistati non sa cosa sia il ticket sanitario. Inoltre, più dell’80% non ha mai utilizzato il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), uno strumento fondamentale per la gestione della salute. Questi dati emergono da un’indagine su più di 4200 studenti delle scuole superiori in Italia, parte del progetto educativo “La Salute tiene banco”, che ha lanciato una campagna di crowdfunding attiva fino al 13 giugno.
L’importanza dell’educazione alla salute
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nella difesa del diritto alla salute, un diritto costituzionale che deve essere tutelato fin dall’età scolastica. Durante una serie di 33 incontri in 30 istituti scolastici, i ragazzi hanno partecipato a quiz interattivi sul funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), sulla prevenzione e sull’uso di strumenti digitali. Gli esiti hanno rivelato che l’83% degli studenti ha dichiarato di aver già incontrato il proprio medico di famiglia, ma il 16,7% non sa nemmeno chi sia.
Problemi di conoscenza e utilizzo degli strumenti sanitari
Un altro dato significativo riguarda la comprensione del ticket sanitario: il 53,6% degli studenti non sa a cosa serva, e l’82,3% non ha mai utilizzato il FSE. Questa mancanza di familiarità con gli strumenti digitali è un campanello d’allarme, evidenziando la necessità di percorsi educativi più efficaci sulla gestione della salute. Cartabellotta ha anche messo in luce che il passaggio da pediatra a medico di medicina generale è spesso visto come una semplice procedura burocratica, mentre dovrebbe essere un percorso guidato e informativo.
Rischi legati alla disinformazione
In un contesto in cui il 37,2% degli studenti utilizza quotidianamente strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT, c’è il rischio che la disinformazione si diffonda facilmente. La Fondazione Gimbe ha quindi ribadito l’urgenza di integrare l’educazione all’uso responsabile delle nuove tecnologie nei programmi scolastici, per evitare che i ragazzi attingano a fonti non verificate.
Inoltre, dall’indagine è emerso che molti studenti non hanno familiarità con i programmi di screening gratuiti offerti dal SSN e mostrano convinzioni errate riguardo ai controlli periodici e all’uso degli antibiotici. Tuttavia, è interessante notare che i giovani sembrano essere consapevoli delle disuguaglianze regionali che affliggono il sistema sanitario, segno di una crescente consapevolezza sociale.
La Fondazione Gimbe, impegnata a promuovere una cultura della prevenzione e dell’uso consapevole del SSN, continua a lavorare per educare le nuove generazioni sui temi della salute e del benessere. La speranza è che attraverso un’adeguata informazione e formazione, i ragazzi possano diventare cittadini responsabili e consapevoli, capaci di navigare un sistema sanitario complesso e spesso sfidante.