Arezzo, 26 novembre 2025 – La privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è ormai una realtà consolidata, con il settore privato che sta progressivamente occupando gli spazi lasciati vuoti dal pubblico. È il quadro delineato dalla Fondazione Gimbe in un’analisi presentata oggi al 20° Forum Risk Management in Sanità di Arezzo, che mette in luce le criticità e le tendenze del sistema sanitario italiano.
Privatizzazione e aumento dei costi a carico dei cittadini
L’analisi di Gimbe sottolinea come il SSN stia arretrando, mentre il privato diventa la spina dorsale di interi settori, in particolare quello della riabilitazione. Parallelamente, cresce in modo significativo la spesa sanitaria a carico delle famiglie, che nel 2024 ha raggiunto i 41,3 miliardi di euro, pari al 22,3% della spesa sanitaria totale, in aumento rispetto ai 32,4 miliardi del 2012.
“Non serve cercare un piano occulto di smantellamento del SSN: basta leggere i dati per capire che la privatizzazione del sistema sanitario pubblico è già una triste realtà”, afferma il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Cresce anche la quota di cittadini che rinuncia alle cure, passata da 4,1 milioni nel 2022 a 5,8 milioni nel 2024, spesso per motivi economici.
La spesa privata si distribuisce tra farmacie (12,1 miliardi), professionisti sanitari come odontoiatri e medici (10,6 miliardi), strutture private accreditate (7,6 miliardi), strutture private non accreditate (7,2 miliardi) e strutture pubbliche in regime di intramoenia (2,2 miliardi).
La crisi del SSN e le disuguaglianze regionali
Il rapporto evidenzia anche una profonda crisi del SSN, con dati che mostrano come la spesa sanitaria pubblica pro capite sia inferiore di 727 euro rispetto alla media dei Paesi OCSE europei, con un gap complessivo che sfiora i 43 miliardi di euro. La Fondazione Gimbe segnala inoltre un aumento delle rinunce alle cure soprattutto nelle fasce socio-economiche più deboli, negli anziani, nei fragili e nelle regioni del Mezzogiorno.
Nel corso del Forum, inoltre, si è discusso del rilancio del SSN, presentando un Piano di Rilancio in 15 punti che punta a rafforzare il sistema sanitario pubblico attraverso risorse adeguate, riforme coraggiose e una riorganizzazione moderna, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione.
Il presidente Cartabellotta ha ribadito come sia necessario un triplice patto politico, sociale e professionale per salvaguardare il diritto costituzionale alla tutela della salute e contrastare la progressiva erosione dell’universalismo e dell’equità del SSN.

