Il fumo provoca 90.000 morti annuali in Italia, contribuendo a tumori e malattie cardiovascolari. Gli oncologi chiedono un aumento delle tasse sul tabacco per ridurre i fumatori e i costi sanitari, stimati in 24 miliardi di euro l’anno
Il fumo rappresenta una delle principali minacce per la salute pubblica in Italia, causando ogni anno circa 90.000 decessi, di cui quasi la metà attribuibili a forme di cancro. Questa cruda realtà è emersa in previsione della Giornata Mondiale senza Tabacco, che si celebra il 31 maggio, un evento dedicato alla sensibilizzazione contro il tabagismo. Gli oncologi, insieme alla Fondazione Umberto Veronesi, hanno sottolineato l’urgenza di adottare misure decisive, come l’aumento delle tasse sul tabacco, per ridurre il numero di fumatori e le patologie ad esso correlate.
Il legame tra fumo e cancro
Nove diagnosi di tumore ai polmoni su dieci sono causate dal fumo, con oltre 40.000 nuovi casi stimati per il 2023. Francesco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), ha evidenziato che il 40% delle diagnosi di cancro in Italia può essere attribuito a stili di vita scorretti, con il tabacco in prima linea. Il fumo non solo incrementa il rischio di tumori polmonari, ma è anche responsabile di altre neoplasie, tra cui quelle della laringee, della faringe, del pancreas e della vescica. La correlazione tra numero di sigarette fumate e rischio di cancro è ben documentata: maggiore è il consumo, più elevato è il rischio.
I costi economici del fumo
Oltre all’impatto sulla salute, il fumo genera costi economici enormi, stimati in 24 miliardi di euro all’anno per il Servizio Sanitario Nazionale italiano. Questi costi includono spese dirette per la cura delle malattie legate al fumo e i costi indiretti, come la perdita di produttività e il sostegno a chi è affetto da malattie gravi. L’AIOM sostiene che un incremento delle accise sul tabacco non solo ridurrebbe il numero di fumatori, ma potrebbe anche fornire risorse finanziarie da reinvestire nel sistema sanitario.
La situazione attuale e le sfide future
Attualmente, il consumo di tabacco colpisce una parte significativa della popolazione, con circa uno su quattro italiani tra i 18 e i 69 anni che fuma. Questa situazione è particolarmente allarmante tra i giovani, dove l’uso di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato sta crescendo rapidamente. Le industrie del tabacco, nonostante i progressi nella lotta contro il fumo, continuano a utilizzare strategie di marketing mirate per attrarre i giovani, rendendo la situazione ancora più critica.
In questo contesto, è fondamentale che le istituzioni adottino politiche efficaci per limitare l’accesso al tabacco e proteggere i giovani dai rischi connessi al fumo. La Giornata Mondiale senza Tabacco rappresenta un’importante opportunità per riflettere su queste tematiche e promuovere una società più sana e consapevole.