Rimane alta l’attenzione in Sardegna per i casi di dermatite nobulare bovina: ecco qual è la situazione
L’emergenza dermatite nodulare bovina si allarga in Sardegna, con nuovi focolai sospetti che preoccupano allevatori e autorità sanitarie. Dopo i casi verificati nei comuni di Orani e Orotelli, nel Nuorese, si segnalano altri due casi sospetti a Orani e Sarule che, in attesa delle analisi ufficiali, potrebbero confermare ulteriori focolai della malattia.
Nuovi casi sospetti di dermatite nobulare bovina e misure sanitarie
Secondo il bollettino epidemiologico nazionale, aggiornato quotidianamente, la dermatite nodulare bovina contagiosa interessa ora quattro focolai confermati in Sardegna: due a Orani, uno a Orotelli e l’ultimo a Bottidda, quest’ultimo il quinto focolaio ufficiale in Italia. Inoltre, sono in corso ulteriori accertamenti su circa una decina di capi bovini che presentano sintomi sospetti e sono sotto stretta osservazione veterinaria.
Per contenere la diffusione del virus, l’Unità di crisi ha disposto il blocco della movimentazione degli animali fuori dalla Sardegna per dieci giorni, oltre all’istituzione di una zona infetta e la sorveglianza clinica e entomologica sull’intero territorio regionale. Queste restrizioni mirano a evitare ulteriori contagi e limitare i danni economici agli allevamenti.
L’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, ha precisato che la malattia, che non colpisce l’uomo, è stata probabilmente trasmessa da insetti vettori, come le zecche, e non da animali importati. Ha inoltre sottolineato la necessità di reperire tempestivamente i vaccini, in collaborazione con il Ministero della Salute, per avviare una campagna vaccinale qualora la malattia dovesse assumere carattere epidemico.
Appello politico per una strategia chiara
Il deputato del Partito Democratico, Silvio Lai, ha ribadito l’urgenza di una strategia governativa efficace e tempestiva. In una nota, Lai ha chiesto al Ministero della Salute di adottare misure straordinarie e mirate, privilegiando l’abbattimento selettivo dei capi effettivamente infetti e la sorveglianza veterinaria per quelli esposti, per evitare abbattimenti indiscriminati.
Lai ha inoltre sollecitato il rapido reperimento dei vaccini e la creazione di un fondo ristori per compensare le perdite economiche degli allevatori, colpiti dalle restrizioni e dagli abbattimenti. “La zootecnia è una risorsa fondamentale per l’economia agricola nazionale e per interi territori come la Sardegna, ma anche per la Pianura Padana, che deve essere tutelata con rigore, trasparenza e responsabilità”, ha concluso.






