Milano, 20 ottobre 2025 – Un effetto collaterale “insolito” legato ai farmaci per la perdita di peso sta emergendo con una frequenza crescente. A segnalarlo è una ricerca presentata al congresso annuale dell’European Association of Nuclear Medicine. Gli agonisti del GLP-1, come Ozempic e Wegovy, usati per il diabete di tipo 2 e l’obesità, sembrano alterare la lettura delle immagini mediche, in particolare quelle delle PET-TC oncologiche.
Farmaci dimagranti, un problema inatteso per le PET
Negli Stati Uniti, un sondaggio della Kaiser Family Foundation di maggio 2024 ha rivelato che circa un adulto su otto ha assunto un farmaco GLP-1. Anche in Europa l’uso di questi medicinali è in crescita. Alliance Medical, uno dei maggiori fornitori di servizi di imaging, ha analizzato centinaia di scansioni PET-TC su pazienti in cura con GLP-1.
La PET-TC funziona così: si inietta un tracciante radioattivo, il fluorodesossiglucosio (FDG), che viene assorbito più dalle cellule malate che da quelle sane. Il macchinario individua così le cosiddette “hot spots”, zone con maggiore captazione, che possono indicare tumori o altre malattie. Nei pazienti con terapia GLP-1, però, i ricercatori hanno notato dei pattern anomali nella captazione del tracciante, che rischiano di confondere i medici.
Diagnosi in bilico e test extra evitabili
“Abbiamo visto un comportamento strano del tracciante in un paziente sotto agonisti GLP-1, e questo ci ha spinto a controllare tutti i casi nella nostra rete”, spiega il dottor Peter Strouhal, direttore medico di Alliance Medical, in una nota diffusa dall’American Association for the Advancement of Science. “Questi pattern anomali stanno diventando sempre più frequenti, ma nel Regno Unito ancora non ci sono linee guida ufficiali che affrontino questo problema”.
Il rischio, avvertono i ricercatori, è di diagnosi sbagliate, esami inutili, una possibile errata valutazione dello stadio del tumore e ritardi nelle cure. “Sapere riconoscere la captazione tipica legata agli agonisti GLP-1 – aggiunge Strouhal – aiuta a evitare ansia e interventi superflui, assicurando che i pazienti ricevano le cure giuste al momento giusto, senza intoppi”.
Segnalare la terapia: un passaggio fondamentale
Gli esperti consigliano ora ai tecnici e ai medici di imaging di raccogliere con cura la storia dei farmaci assunti dai pazienti, in particolare quelli con GLP-1, prima di leggere le immagini. Solo così si può evitare di incorrere in errori e in percorsi diagnostici inutilmente complicati.
Al momento, in Italia non ci sono segnalazioni simili, ma la comunità scientifica invita a non abbassare la guardia. A Milano, in una sala d’attesa di un centro diagnostico, Anna, 54 anni, racconta: “Il medico mi ha chiesto se prendevo farmaci per il diabete o per dimagrire. Non mi era mai successo prima”. Un piccolo dettaglio che da oggi potrebbe fare la differenza.






