Dopo un’estate caratterizzata da una relativa calma, si registra in Italia un lieve aumento dei casi di Covid-19, principalmente associato alla diffusione di nuove varianti del virus come la Stratus. Nonostante il rialzo non sia preoccupante, le autorità sanitarie mantengono alta l’attenzione, soprattutto per la presenza di soggetti fragili e anziani con comorbilità.
L’ascesa della variante Stratus del Covid e il quadro attuale in Italia
Secondo quanto dichiarato da Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, la variante dominante attualmente in Italia è la XFG, nota anche come Stratus, che rappresenta oltre il 50% dei contagi. Questa variante è frutto di una ricombinazione di mutazioni e ha avuto origine negli Stati Uniti, diffondendosi rapidamente anche nel nostro Paese.
Il recente report del Ministero della Salute evidenzia un aumento dei casi, con 1.391 positivi registrati nell’ultimo monitoraggio, rispetto ai 1.091 precedenti. I sintomi associati alla variante Stratus sono simili a quelli delle prime fasi della pandemia: perdita improvvisa dell’olfatto e del gusto, febbre alta e difficoltà respiratorie, dovute al fatto che il virus tende a colpire le mucose dove si trovano i recettori responsabili di queste percezioni.
Emergenza variante LP.8.1 e aggiornamento vaccinale
Parallelamente alla diffusione della Stratus, a livello globale sta emergendo un’altra variante di particolare interesse, la LP.8.1, appartenente al lignaggio Omicron JN.1. Segnalata per la prima volta nel luglio 2024 e classificata come “variante sotto monitoraggio” dall’OMS a febbraio 2025, LP.8.1 ha rapidamente guadagnato terreno superando altre varianti in Europa, Stati Uniti e Regno Unito.
Questa variante presenta mutazioni nella proteina Spike, tra cui la V445R, che ne aumentano la capacità di diffusione e il potenziale di evasione immunitaria. Per questo motivo, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato un aggiornamento della composizione antigenica dei vaccini per la stagione 2025-2026, in modo da migliorare la protezione soprattutto per le persone più vulnerabili.
Raccomandazioni per la stagione autunnale
Il virologo Pistello sottolinea l’importanza di intensificare la campagna vaccinale autunnale, promuovendo sia il vaccino antinfluenzale sia quello anti-Covid, privilegiando la doppia vaccinazione per garantire una copertura più efficace. La fascia di popolazione over 60-70, che spesso ha perso parte della protezione immunitaria a causa del tempo trascorso dall’ultima dose o dalla minore circolazione virale, è particolarmente a rischio.
Nonostante le polemiche, al momento non si prevede un ritorno all’obbligo vaccinale in Italia, ma è cruciale mantenere elevati i livelli di copertura per evitare nuovi focolai e preservare la tenuta del sistema sanitario. La sorveglianza virologica e clinica rimane fondamentale, soprattutto in vista dell’inverno, quando l’incidenza delle infezioni respiratorie tende a crescere.






