Roma, 31 ottobre 2025 – Contrarre il Covid-19 durante la gravidanza, specialmente nel terzo trimestre, può aumentare il rischio che il bambino sviluppi disturbi del neurosviluppo, tra cui problemi del linguaggio, autismo e difficoltà motorie. Lo rivela una ricerca condotta dai ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Obstetrics & Gynecology”.
Covid in gravidanza e autismo: i dati dello studio e le percentuali di rischio
Lo studio ha analizzato i dati di 18.124 coppie madre-figlio nate tra marzo 2020 e maggio 2021. Tra gli 861 bambini le cui madri avevano contratto il Sars-CoV-2 in gravidanza, il 16,3% ha ricevuto una diagnosi di disturbo del neurosviluppo entro i primi tre anni di vita, rispetto al 9,7% dei bambini il cui genitore non era stato infettato. Dopo aver corretto i dati per fattori confondenti, i ricercatori hanno stimato un aumento del rischio del 29%. L’incremento maggiore è stato osservato nei casi di infezione contratta nel terzo trimestre (+36%) e nei bambini maschi (+43%).

Andrea Edlow, coordinatrice dello studio e specialista in Medicina Materno-Fetale, ha sottolineato come il Covid-19 possa rappresentare un rischio non solo per la madre, ma anche per lo sviluppo cerebrale del feto. Pur evidenziando questi dati, gli esperti invitano alla cautela: il rischio complessivo di esiti neurologici avversi, secondo Roy Perlis, coautore della ricerca, probabilmente rimane basso.
Ulteriori conferme e quesiti aperti
Un recente studio pubblicato su JAMA Network Open ha confermato l’associazione tra esposizione in utero al virus e un maggior rischio di disturbi neurologici nei primi 12 mesi di vita. La ricerca, condotta su 7.772 nati vivi nel Massachusetts, ha mostrato che l’infezione materna da SARS-CoV-2 aumenta significativamente la probabilità di diagnosi di disturbi neurologici, soprattutto se contratta nel terzo trimestre.
Gli esperti sottolineano però che si tratta di dati preliminari e che saranno necessari studi prospettici con un follow-up più lungo per confermare queste associazioni. Restano inoltre aperti molti interrogativi riguardo alle possibili cause, l’influenza delle varianti virali e l’impatto dei cambiamenti sociali durante la pandemia.
Lydia Shook, prima autrice dello studio, evidenzia l’importanza di una consapevolezza da parte dei genitori dei potenziali rischi per garantire una valutazione e un supporto adeguati ai bambini esposti al Covid in gravidanza.






