Bari, 20 giugno 2025 – Le ondate di calore rappresentano una minaccia per la salute non solo durante le ore diurne, ma anche nelle ore notturne, quando le temperature restano elevate. Temperature notturne superiori ai 25 gradi possono infatti provocare gravi disagi respiratori, soprattutto nelle persone con patologie polmonari, condizione che può sfociare in esiti fatali. Questo è quanto emerso dal recente “Meeting Respiratory Diseases in 2025” svoltosi a Bari, evento co-organizzato dalla Fondazione Menarini e dalle Università di Bari “Aldo Moro” e Foggia.
Rischi respiratori legati alle temperature notturne elevate
La professoressa Giovanna Elisiana Carpagnano, responsabile dell’Unità operativa complessa di Pneumologia presso l’Ospedale Universitario Policlinico di Bari, ha spiegato che la notte rappresenta una fase critica per la funzione respiratoria: il calibro dei bronchi si riduce fisiologicamente fino all’8% (anche nelle persone in salute), un fenomeno accentuato dal caldo estremo notturno. Questo aumento della temperatura interna al torace attiva le fibre nervose dei muscoli respiratori, impedendo il loro rilassamento e ostacolando il normale svuotamento polmonare. Ne consegue una maggiore difficoltà respiratoria che, soprattutto in soggetti asmatici, può tradursi in crisi asmatiche gravi, potenzialmente letali.
Uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives ha documentato come in Giappone le ondate di calore notturne con temperature minime sopra i 25°C abbiano causato un incremento del 10% della mortalità per malattie respiratorie. Per l’Italia, i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente collocano il paese al terzo posto in Europa per il numero di notti tropicali annuali, dietro solo a Grecia e Cipro. Nelle ultime estati, si sono registrate fino a 48 notti “roventi”, ovvero oltre la metà della stagione estiva, con 13 notti sopra i 23°C, un fenomeno che ha avuto un impatto significativo sulla salute pubblica.
L’aumento delle temperature in Italia e le implicazioni per la salute pubblica
Secondo un’analisi di Climate Central pubblicata nell’agosto del 2024, l’Italia è tra i Paesi più colpiti dall’incremento delle temperature notturne a causa del cambiamento climatico, con un aumento medio di almeno due settimane in più di notti sopra i 18°C, due settimane sopra i 20°C e tre notti aggiuntive sopra i 25°C rispetto al passato. Questo trend rende sempre più frequenti le notti insonni, con conseguenti rischi per la salute fisica e mentale, soprattutto per categorie vulnerabili come neonati, anziani e donne in gravidanza.
Le grandi città italiane risentono in modo particolare di questo fenomeno. Napoli, ad esempio, ha registrato un aumento significativo delle notti sopra i 25°C, mentre Milano ha sperimentato un incremento di 4 notti aggiuntive sopra questa soglia termica. A Roma e Torino, invece, si contano rispettivamente 30 e 57 notti in più sopra i 18°C, a testimonianza dell’effetto delle isole di calore urbana. L’aumento delle temperature notturne è ancor più rapido e pericoloso rispetto a quello delle ore diurne, con rilevanti ripercussioni sul sonno e, di conseguenza, sulla salute generale della popolazione.
L’allarme lanciato dal meeting di Bari e dalle recenti analisi climatiche evidenzia la necessità di prestare maggiore attenzione alle condizioni di salute legate alle temperature notturne elevate, con un focus particolare sulle malattie respiratorie, e di adottare strategie adeguate per mitigare gli effetti delle ondate di calore anche durante le ore di riposo.






