Sviluppato un antidoto innovativo in grado di neutralizzare il veleno di 19 serpenti letali, inclusi black mamba e cobra reale. Basato sugli anticorpi di Tim Friede, il prodotto promette di rivoluzionare le cure contro i morsi di serpente. Inizieranno presto i test su cani in Australia
Sviluppato un innovativo antidoto capace di neutralizzare il veleno di ben 19 tra i serpenti più pericolosi al mondo, tra cui il temuto black mamba e il cobra reale. Questo prodotto, descritto come il più ampio spettro di antidoto realizzato finora, si basa sugli anticorpi di Tim Friede, un ex meccanico del Wisconsin che ha dedicato diciotto anni della sua vita a sperimentare mordendosi ripetutamente con diverse specie di serpenti. La ricerca, condotta da un team di esperti guidati dall’immunologo Jacob Glanville dell’azienda biotech Centivax, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Cell.
La storia di Tim Friede
La storia di Tim Friede è straordinaria: per quasi due decenni, ha subito centinaia di morsi da serpenti letali e si è auto-iniettato dosi sempre maggiori di veleno, con l’obiettivo di sviluppare una forma di immunità. Questo processo ha portato il suo sangue a diventare una sorta di “materia prima” per la ricerca, permettendo ai ricercatori di isolare e identificare gli anticorpi più efficaci contro le neurotossine di 19 specie di serpenti appartenenti alla famiglia degli elapidi, che include non solo i mamba e i cobra, ma anche i serpenti corallo e i taipan.
Anticorpi chiave e sviluppo dell’antidoto
Le analisi di laboratorio hanno permesso di individuare due anticorpi chiave. Il primo, denominato LNX-D09, ha dimostrato di proteggere i topi da dosi letali di veleno di sei delle specie analizzate. Per aumentare l’efficacia dell’antidoto, è stata aggiunta una piccola molecola chiamata varespladib, che funge da inibitore delle tossine e ha ampliato la protezione a ulteriori tre specie. Infine, è stato isolato un secondo anticorpo, SNX-B03, che ha esteso la copertura a dieci specie di serpenti tra i più temuti al mondo. Grazie a questi sviluppi, l’antidoto offre una protezione totale contro 13 specie e una protezione parziale contro le restanti sei.
Prossimi passi nella ricerca
Dopo i primi incoraggianti risultati sui topi, il team di ricerca prevede di iniziare le sperimentazioni cliniche in Australia, testando l’antidoto su cani che vengono portati nelle cliniche veterinarie dopo essere stati morsi da serpenti. Questo passaggio è cruciale, poiché i cani rappresentano una delle principali vittime di morsi di serpente, specialmente in alcune regioni australiane. Gli scienziati hanno anche espresso l’intenzione di sviluppare un antidoto specifico per le vipere, ampliando ulteriormente le potenzialità di questa ricerca.
La creazione di un antidoto universale per i veleni di serpente rappresenta un traguardo significativo nella medicina veterinaria e potrebbe avere importanti implicazioni per la salute umana, specialmente in quelle aree del mondo dove il rischio di morsi di serpente è elevato. Questo lavoro pionieristico non solo offre speranza per una migliore gestione delle emergenze legate ai morsi di serpente, ma suggerisce anche nuove strade per la ricerca di terapie immunologiche.






