Losanna, 13 dicembre 2025 – Nel campo delle neuroscienze, una scoperta recente apre nuove prospettive nel trattamento dei ricordi traumatici, permettendo di modulare la loro intensità: un team di ricerca della Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL) ha identificato un meccanismo molecolare che agisce come una vera e propria “manopola” per regolare la forza dei ricordi, potenzialmente in grado di attenuare i traumi legati a esperienze dolorose e di rafforzare invece i momenti di gioia. Questa innovazione scientifica richiama alla mente il celebre film Se mi lasci ti cancello, diretto da Michel Gondry, noto regista francese che ha saputo coniugare la fantasia cinematografica con temi neuroscientifici legati alla memoria e all’emotività.
Il gene Arc e la modulazione epigenetica dei ricordi
Il fulcro dello studio condotto all’EPFL è il gene Arc, fondamentale per la plasticità sinaptica, ovvero la capacità dei neuroni di formare nuove connessioni che consolidano i ricordi. Grazie a una tecnica innovativa di manipolazione genetica epigenetica, il gruppo guidato da Johannes Gräff è riuscito a sviluppare un “interruttore epigenetico” che può attivare o disattivare Arc in un gruppo specifico di neuroni associati a un determinato ricordo.
Davide Coda, ricercatore in neuroepigenetica e primo autore dello studio, spiega: “Abbiamo utilizzato topi transgenici che esprimono una proteina fluorescente nei neuroni coinvolti nel ricordo appena formato. Spegnendo il gene Arc nei neuroni legati a un ricordo traumatico, come la paura associata a una scossa elettrica, abbiamo osservato che gli animali non manifestavano più paura quando venivano nuovamente esposti allo stesso contesto“. Questo dimostra, per la prima volta, una relazione causale tra i cambiamenti epigenetici e la persistenza del ricordo.
Un ulteriore aspetto rilevante della ricerca è la reversibilità di questo processo: “Il nostro “cancellino” molecolare può anche agire come una penna, riscrivendo il ricordo esattamente com’era prima, confermando che la plasticità del cervello si estende anche a livello epigenetico“, aggiunge Coda.

Applicazioni terapeutiche e integrazione con psicoterapia
Le potenziali applicazioni cliniche di questa scoperta sono molteplici e rivoluzionarie. Si immagina, ad esempio, di poter aiutare veterani di guerra affetti da disturbo post-traumatico da stress (PTSD), i cui ricordi traumatici si attivano in situazioni quotidiane innocue, come il rumore dell’aria condizionata che viene scambiato per il rombo di un elicottero. La possibilità di rimuovere o attenuare la “cicatrice” epigenetica del ricordo traumatico potrebbe essere integrata con la psicoterapia tradizionale, offrendo un duplice approccio che combina la modulazione biologica con il supporto emotivo e cognitivo del terapeuta.
Inoltre, uno degli aspetti più promettenti riguarda la capacità di agire anche su ricordi ormai consolidati da anni, come quelli legati a violenze o incidenti gravi. Questo è particolarmente significativo, poiché molti pazienti arrivano in terapia molto tempo dopo il trauma, quando la memoria è già saldamente radicata nei circuiti cerebrali.
Le recenti scoperte sul circuito emotivo e la trasformazione dei ricordi
Parallelamente alla ricerca svizzera, un altro studio innovativo pubblicato su Nature da neuroscienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha dimostrato la possibilità di trasformare i ricordi negativi in positivi. Utilizzando la tecnica dell’optogenetica, che consente di controllare l’attività neuronale con la luce, i ricercatori hanno individuato il circuito cerebrale che collega l’ippocampo all’amigdala, essenziale per l’associazione tra ricordi ed emozioni.
Susumu Tonegawa, direttore del Riken-MIT Center for Neural Circuit Genetics, ha affermato: «In futuro, potremo sviluppare metodi per aiutare le persone a ricordare più intensamente le memorie positive rispetto a quelle negative». I test condotti su modelli animali hanno mostrato che, stimolando elettricamente i neuroni associati a ricordi piacevoli, è possibile invertire la risposta emotiva negativa associata a determinati eventi traumatici.
Questa scoperta apre nuove frontiere nella cura di disturbi come la depressione e il PTSD, puntando a un trattamento che non solo sopprime il ricordo traumatico, ma lo trasforma in un’esperienza emotivamente neutra o addirittura positiva.
Michel Gondry, l’arte e la scienza dei ricordi
Il regista francese Michel Gondry è universalmente riconosciuto per il suo stile visivo innovativo e onirico, capace di esplorare con profondità temi legati alla memoria, al sogno e all’emotività. Nato nel 1963 a Versailles e con una carriera che spazia dalla musica al cinema, Gondry ha realizzato il film Se mi lasci ti cancello (2004), in cui ha raccontato in modo poetico e visionario la manipolazione dei ricordi dolorosi.
Il suo lavoro si distingue per un’estetica artigianale e surreale, che ricorda il mondo dell’infanzia e dei sogni, dove la memoria si intreccia con la percezione e l’emozione. Gondry ha continuato a esplorare questi temi anche in altri film e progetti, confermandosi uno dei massimi esponenti della narrazione visiva innovativa e capace di coniugare arte e scienza.
Recentemente, il suo legame con la musica e l’arte si è concretizzato in un progetto enologico chiamato Tempo Chianti D.O.C.G 2023, dove le vibrazioni di batteristi leggendari sono state tradotte in disegni e suggestioni visive, creando un connubio unico tra vino, musica e immaginazione.
EPFL: un polo d’eccellenza nella ricerca e nell’innovazione
La Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL), fondata nel 1969, è una tra le università più prestigiose al mondo nei campi dell’ingegneria, delle scienze della vita e delle tecnologie dell’informazione. Con un campus bilingue francese-inglese che accoglie oltre 13.000 persone di 107 nazionalità diverse, l’EPFL rappresenta un centro di ricerca e formazione d’eccellenza a livello internazionale.
La sua vocazione interdisciplinare e l’impegno nell’innovazione sono testimoniati da numerosi progetti di punta, tra cui la realizzazione di Solar Impulse, il primo aeroplano alimentato esclusivamente da energia solare. Il campus, situato sulle rive del Lago Lemano, offre infrastrutture all’avanguardia e un ambiente stimolante, favorendo la collaborazione tra studenti, ricercatori e imprenditori.
L’EPFL è inoltre pioniere nell’ambito delle neuroscienze e della biotecnologia, con laboratori che esplorano la relazione tra genoma, epigenetica e comportamento, come dimostrato dagli studi sul gene Arc e sulle tecniche di manipolazione epigenetica dei ricordi.
Questa sinergia tra ricerca fondamentale e applicata, unita a una visione globale e inclusiva, rende l’EPFL un luogo privilegiato in cui la scienza avanza verso soluzioni rivoluzionarie che potrebbero trasformare profondamente la nostra comprensione e gestione della mente umana.






