Adulti con infezione respiratoria acuta da virus sinciziale (Rsv-Ari) hanno un rischio di morte 2,7 volte superiore rispetto alla popolazione generale
Un recente studio ha rivelato dati allarmanti riguardo al virus respiratorio sinciziale (Rsv), evidenziando come gli adulti colpiti da infezione respiratoria acuta associata a questo virus abbiano un rischio di morte entro un anno dal contagio 2,7 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Questa scoperta, presentata al congresso della European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (ESCMID Global 2025) a Vienna, solleva interrogativi sulla gravità di questa infezione.
I risultati dello studio
Condotto da Maria João Fonseca della GSK di Lisbona, lo studio ha analizzato un campione di 5.289 adulti diagnosticati con Rsv-Ari tra il 2011 e il 2022, confrontandoli con un gruppo di controllo di 15.867 individui della popolazione generale. I risultati sono preoccupanti: oltre all’aumento del rischio di morte, gli adulti colpiti dall’infezione hanno mostrato esiti clinici significativamente peggiori. Durante il follow-up di un anno, le riacutizzazioni di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e asma sono state rispettivamente 3,1 e 4,6 volte più comuni nei pazienti infetti.
Tassi di ospedalizzazione e costi sanitari
Uno degli aspetti più drammatici è l’incremento dei tassi di ospedalizzazione. I pazienti con Rsv-Ari hanno richiesto ricoveri in ospedale più del doppio rispetto al gruppo di controllo, con il 57% di essi che ha necessitato di cure ospedaliere contro il 28% di quelli non infetti. Inoltre, i ricoveri in terapia intensiva sono stati quasi quattro volte superiori (5,3% contro 1,4%).
Dal punto di vista economico, l’impatto è altrettanto significativo. I costi sanitari diretti per i pazienti con Rsv-Ari durante il periodo di follow-up hanno raggiunto i 20.181 euro, più del doppio rispetto agli 8.085 euro spesi per l’assistenza sanitaria degli individui del gruppo di controllo. Questi dati mettono in luce non solo la gravità clinica dell’infezione, ma anche le sue implicazioni economiche, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e prevenzione riguardo al virus respiratorio sinciziale negli adulti.
Impatti a lungo termine
Maria João Fonseca sottolinea che uno dei risultati più sorprendenti dello studio è l’impatto duraturo dell’Rsv-Ari: anche dopo la fase acuta, i pazienti continuano a presentare esiti peggiori, dimostrando che gli effetti di questa patologia possono essere seri e prolungati nel tempo. Questo studio evidenzia l’importanza di monitorare e trattare adeguatamente le infezioni da Rsv negli adulti, per ridurre i rischi associati e migliorare la qualità della vita dei pazienti colpiti.






