Roma, 13 maggio – Tra il primo marzo e il 21 aprile 2025, il Ministero della Salute dell’Arabia Saudita ha segnalato nove casi di MERS, con due decessi. I contagi sono concentrati a Riyad e Hail, con sei operatori sanitari colpiti da una catena di contagio. L’OMS esprime fiducia nella capacità del Paese di rilevare le infezioni. Dall’inizio dell’epidemia nel 2012, sono stati confermati 2.627 casi e 946 decessi a livello globale, di cui la maggior parte in Arabia Saudita
Nel periodo compreso tra il primo marzo e il 21 aprile 2025, il ministero della Salute dell’Arabia Saudita ha riportato nove casi di MERS (Middle East Respiratory Syndrome), un’infezione virale causata da un coronavirus appartenente alla stessa famiglia del SARS-CoV-2, responsabile della pandemia di COVID-19. Questo virus, noto per la sua trasmissione dai camelidi, continua a rappresentare una preoccupazione per la salute pubblica, specialmente nel contesto del Medio Oriente.
I nuovi casi di Mers
Tra i nove casi segnalati, due persone sono decedute, un fatto che ha suscitato preoccupazione non solo tra le autorità sanitarie locali, ma anche a livello internazionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato la notizia e ha sottolineato che i casi sono stati registrati in diverse località: uno a Hail e gli altri nella capitale Riyad. La maggior parte di questi ultimi (sette) proviene da un’unica catena di contagio, che ha coinvolto sei operatori sanitari che stavano curando un paziente affetto da MERS.
Importanza delle misure di prevenzione
L’episodio ha messo in evidenza l’importanza delle misure di prevenzione e di controllo delle infezioni nel settore sanitario. L’OMS ha osservato che la segnalazione di sei casi secondari tra gli operatori sanitari è il risultato di un efficace tracciamento dei contatti e di test rigorosi eseguiti dalle autorità saudite. Di questi sei casi, quattro erano asintomatici e due presentavano solo lievi sintomi aspecifici, il che dimostra come le strategie di monitoraggio e intervento possano ridurre la diffusione del virus.
Campagne di sensibilizzazione e misure preventive
Dalla sua prima identificazione nel 2012, il MERS ha causato 2.627 casi confermati e 946 decessi in 27 paesi. La maggior parte dei casi è stata registrata proprio in Arabia Saudita, dove il virus è endemico. Le autorità sanitarie hanno intensificato le campagne di sensibilizzazione per informare la popolazione sui rischi legati all’infezione e sull’importanza di evitare il contatto con i cammelli, spesso considerati portatori del virus.
Il Ministero della Salute ha anche implementato misure preventive nei luoghi pubblici e nei centri sanitari, suggerendo pratiche di igiene e comportamenti responsabili per ridurre il rischio di contagio. L’attenzione verso il MERS rimane alta, in particolare in vista di eventi pubblici e afflussi turistici, che possono aumentare la possibilità di trasmissione.
Il monitoraggio continuo e la collaborazione tra le autorità sanitarie internazionali e locali sono essenziali per affrontare le sfide poste da questa malattia, mentre la comunità scientifica continua a studiare il virus per comprendere meglio le sue dinamiche e sviluppare trattamenti efficaci.






