Riad, 17 dicembre 2025 – L’ansia e l’insonnia rappresentano due disturbi che, oltre a influire negativamente sulla qualità della vita, possono compromettere il sistema immunitario, aumentando la suscettibilità a infezioni e malattie come l’influenza. Un recente studio condotto in Arabia Saudita ha evidenziato come la presenza di ansia e disturbi del sonno porti a una significativa diminuzione delle cellule killer, fondamentali nella difesa contro virus e batteri.
Ansia: definizione, manifestazioni e impatto sul sistema immunitario
L’ansia è una risposta complessa del sistema nervoso centrale a minacce percepite, reali o immaginarie. Si tratta di uno stato di attivazione psicofisiologica che prepara l’organismo a reagire, attivando la cosiddetta risposta “fight or flight” (attacco o fuga). Tra le manifestazioni più comuni vi sono l’aumento della frequenza cardiaca, la tensione muscolare e la secrezione di ormoni dello stress come cortisolo e adrenalina. Dal punto di vista psicologico, essa si manifesta con apprensione, irritabilità e difficoltà di concentrazione.
L’ansia, seppur fisiologicamente utile in situazioni di pericolo, può diventare patologica quando risulta eccessiva o persistente, configurandosi come un disturbo d’ansia. Questi disturbi sono caratterizzati da una serie di sintomi fisici, cognitivi e comportamentali che compromettono il benessere e la funzionalità quotidiana. Tra i sintomi fisici più frequenti si annoverano palpitazioni, dolori toracici, dispnea, vertigini, nausea, formicolii, tensione muscolare e sudorazione eccessiva.
L’attivazione cronica del sistema di risposta allo stress, come avviene nell’ansia patologica, induce una sovrapproduzione di cortisolo che, a lungo termine, indebolisce le capacità del sistema immunitario. In particolare, la ricerca recente condotta in Arabia Saudita ha mostrato che ansia e insonnia riducono significativamente la quantità e l’efficacia delle cellule killer naturali (NK), linfociti essenziali nella risposta antivirale e antibatterica, esponendo così l’organismo a un maggior rischio di infezioni, tra cui l’influenza stagionale.

Insonnia e deficit immunitario: un circolo vizioso
L’insonnia, spesso associata all’ansia, rappresenta un disturbo del sonno che si traduce in difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno durante la notte. Questo disturbo è particolarmente diffuso in un contesto globale segnato da elevati livelli di stress e incertezze. La carenza di sonno, oltre a compromettere la salute mentale e le funzioni cognitive, è in grado di alterare profondamente la risposta immunitaria.
Numerosi studi hanno dimostrato come la privazione di sonno riduca la produzione di citochine protettive e l’attività delle cellule NK, cruciali per l’eliminazione precoce di agenti patogeni. Nel caso specifico dello studio saudita, condotto su un campione di studentesse universitarie, si è riscontrata una correlazione diretta fra livelli elevati di ansia, disturbi del sonno e diminuzione delle difese immunitarie cellulari. Ciò evidenzia come questi due disturbi, spesso trattati separatamente, possano agire sinergicamente nel compromettere la salute.
Contesto e rilevanza dello studio in Arabia Saudita
L’Arabia Saudita, con la sua popolazione giovane e dinamica, rappresenta un contesto significativo per studi su ansia e insonnia, considerando il crescente interesse verso la salute mentale e il benessere. La capitale Riad e altre città del Regno, che vanta una popolazione di circa 36 milioni di abitanti, mostrano una crescente incidenza di disturbi legati allo stress e al sonno, complice anche la rapida urbanizzazione e le pressioni socioeconomiche.
Il sistema sanitario saudita, in continua evoluzione, ha posto attenzione crescente ai disturbi psicosomatici e al loro impatto sulla salute generale. Le ricerche condotte nelle università e nei centri di ricerca del Paese stanno contribuendo a delineare profili di intervento più efficaci, integrando approcci psicologici, farmacologici e di promozione del benessere.
Ansia, insonnia e difese immunitarie: implicazioni per la salute pubblica
La scoperta del legame tra ansia, insonnia e riduzione delle cellule killer suggerisce la necessità di un approccio multidisciplinare nella gestione di questi disturbi, soprattutto in periodi di maggiore diffusione di virus influenzali o pandemie. Il rafforzamento delle difese immunitarie attraverso una migliore gestione dello stress e del sonno può infatti rappresentare un’arma preventiva fondamentale.
Interventi mirati per ridurre l’ansia e migliorare la qualità del sonno non solo possono migliorare il benessere psicofisico individuale, ma anche contribuire a ridurre l’incidenza di malattie infettive a livello collettivo. Strategie che includano tecniche di rilassamento, terapia cognitivo-comportamentale, educazione al sonno e, quando necessario, trattamento farmacologico, risultano pertanto cruciali.
L’attenzione riservata dall’Arabia Saudita a queste problematiche riflette un impegno più ampio verso una salute integrata, che tiene conto di fattori fisici, mentali e sociali, in linea con i più recenti modelli biopsicosociali di comprensione e cura dell’ansia.
