Un nuovo studio basato sull’ Intelligenza Artificiale potrebbe aprire nuovi scenari per la prevenzione dell’Alzheimer. Ecco tutti i dettagli.
La malattia di Alzheimer è una forma di demenza neurodegenerativa progressiva, caratterizzata da deterioramento della memoria, delle funzioni cognitive, del linguaggio e della capacità di eseguire attività quotidiane. In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità stima che circa 1 100 000 persone soffrano di demenza, di cui il 50–60 % sono malati di Alzheimer (quindi tra 550 000 e 650 000). Numeri allarmanti che fanno riflettere su quanto questa malattia sia una minaccia concreta, specialmente per gli anziani. Va sottolineato tuttavia, che esistono anche alcune forme di Alzheimer precoce, che possono manifestarsi intorno ai 40 anni di età ma, in questo caso, hanno un’origine genetica.
L’avanzamento dell’AI per la diagnosi precoce: lo studio italiano TRACE4AD
Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (AI) ha iniziato a svolgere un ruolo di primo piano nella diagnosi precoce dell’Alzheimer, grazie all’analisi automatizzata di immagini cerebrali e test neuropsicologici. Lo studio più recente e innovativo in questo campo è quello su TRACE4AD™, uno strumento sviluppato dallo spin‑off accademico DeepTrace Technologies dello IUSS di Pavia.
Questo Studio, pubblicato su Frontiers in Neurology, ha coinvolto 795 pazienti di 66 centri tra Europa e Nord America, inclusi il Centro Diagnostico Italiano di Milano, il Policlinico San Donato, e il Centro Neurolesi di Messina.
I risultati sono stati sorprendenti:
- Accuratezza superiore al 90 % nella formulazione dell’ipotesi eziologica dei disturbi neurocognitivi, ovvero nella previsione della comparsa dei primi sintomi.
- Sensibilità 89 % e specificità 82 % nella predizione della conversione a demenza nei successivi 24 mesi.
Cosa è in grado di fare questo software AI based?
TRACE4AD analizza immagini da risonanze magnetiche (MRI) e dati derivanti da test neuropsicologici, fornendo ai medici un supporto alla diagnosi differenziale tra invecchiamento normale o patologico. Lo strumento risulta prezioso per:
- Identificare lo stadio della malattia
- Individuare la possibile causa tra i disordini neurocognitivi
- Prevedere l’evoluzione entro due anni

Lo strumento, quindi, permette di ottimizzare i percorsi diagnostici, garantendo interventi tempestivi che possono fare la differenza per il paziente. Infatti, anche se non esiste una cura effettiva per questa patologia, è possibile rallentarla e offrire alla persona una qualità della vita migliore se si interviene con anticipo.
Alzheimer nell’uomo e nella donna: l’ AI differenza la diagnosi
Oltre a TRACE4AD, altre ricerche hanno evidenziato come l’AI possa rilevare differenze di genere nell’Alzheimer, grazie all’analisi comparata dei casi tra uomini e donne. Uno studio coordinato dal CNR-Istc, con la collaborazione della Fondazione Santa Lucia IRCCS e altri enti, ha utilizzato per la prima volta un algoritmo di machine learning per analizzare test neuropsicologici, neurofisiologici e genetici al fine di predire l’insorgenza di Alzheimer e Parkinson, considerando le differenze tra uomini e donne.
La ricerca, pubblicata sul Journal of the Neurological Sciences, ha messo in luce che i fattori predittivi delle due patologie variano in base al sesso: ad esempio, per l’Alzheimer, alcuni test di memoria risultano più efficaci nelle donne, mentre per il Parkinson, negli uomini sono più rilevanti rigidità muscolare e disfunzioni del sistema nervoso autonomo, mentre nelle donne le disfunzioni urinarie. Lo studio adotta anche una nuova prospettiva teorica secondo cui Alzheimer e Parkinson potrebbero essere manifestazioni diverse di una stessa sindrome, chiamata Neurodegenerative Elderly Syndrome (NES).
L’obiettivo è promuovere diagnosi e trattamenti più precisi e personalizzati, integrando l’intelligenza artificiale nella pratica clinica con approcci specifici per genere, al fine di garantire:
- Maggior accuratezza diagnostica adattata al genere
- Sviluppo di approcci terapeutici personalizzati (precision medicine)
- Miglior comprensione dei meccanismi patogenetici specifici per sesso
Nuovi progetti AI per prevenire l’Alzheimer
L’applicazione dell’AI non si limita a TRACE4AD. Infatti, esistono diversi nuovi progetti finalizzati ad una diagnosi precoce della malattia, ecco i due principali.
AD Detection: dalla calligrafia alla prevenzione
Il laboratorio di Artificial Intelligence and Data Analysis (AIDA) del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale sta sperimentando AD Detection, un sistema AI che analizza la calligrafia e la voce dei soggetti. In questo caso, modifiche nella scrittura (passaggio da corsivo a stampatello, finezza nei tratti) e variazioni vocali vengono interpretate per cogliere segni prognostici di Alzheimer.
SERENADE: dal comportamento alla diagnosi precoce
Il progetto SERENADE, a cui partecipa l’Università degli Studi di Milano, mira a sviluppare nuovi metodi di intelligenza artificiale validati clinicamente per supportare la diagnosi precoce del declino cognitivo, inclusa la malattia di Alzheimer. Il progetto utilizza l’Intelligenza Artificiale per analizzare dati clinici e comportamentali, individuando segnali precoci di declino cognitivo, ricercando una spiegazione nei dati comportamentali e nelle anomalie rilevate.
SERENADE si baserà su biomarcatori digitali in grado di valutare la mobilità, le attività della vita quotidiana e il comportamento, definiti come dati quantitativi raccolti e misurati da dispositivi digitali (ad esempio, sensori ambientali in casa e dispositivi indossabili) al fine di rilevare i cambiamenti sintomatici e funzionali dei pazienti.
I vantaggi economici e diagnostici nell’utilizzo di strumenti AI
L’adozione dell’intelligenza artificiale nella diagnosi precoce dell’Alzheimer ha un forte impatto sia a livello preventivo che economico:
- Riduzione dei tempi diagnostici
- Precoce accesso a interventi di riabilitazione cognitiva e supporto socio-sanitario
- Selezione più efficace dei pazienti per sperimentazioni cliniche su nuovi farmaci.
Secondo un’analisi su popolazione reale, la gestione del paziente con Alzheimer in Italia genera costi sanitari diretti per circa €3 779/anno per paziente, con un totale che supera 1,8 miliardi di euro.
Un percorso ancora lungo
La crescita demografica legata all’invecchiamento in Italia rende indispensabile la diagnosi precoce dell’Alzheimer. Oltre ai test neuropsicologici e all’imaging tradizionale, gli strumenti di AI come TRACE4AD, AD Detection e SERENADE stanno rivoluzionando la capacità di individuare con precisione e anticipo i soggetti a rischio.
Il percorso è promettente, ma richiede ulteriori passi: validazioni cliniche più ampie, regolamentazioni trasparenti, formazione per medici e specialisti, e un’integrazione virtuosa tra AI e pratica clinica.
In un contesto in cui ogni anno in Italia si verificano decine di migliaia di nuove diagnosi, l’intelligenza artificiale non è più fantascienza: rappresenta oggi uno strumento concreto di alleanza tra tecnologia e cura, in grado di migliorare qualità di vita e sostenibilità del sistema sanitario.






