Roma, 21 settembre 2025 – In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, l’IRCCS San Raffaele di Roma annuncia l’avvio imminente di una sperimentazione clinica innovativa che utilizza la stimolazione transcranica a ultrasuoni focalizzati a bassa intensità (LItFUS) per il trattamento delle demenze. Questa tecnologia non invasiva rappresenta una nuova frontiera nella neuromodulazione, con il potenziale di agire su aree cerebrali profonde e specifiche, difficilmente raggiungibili con le metodiche tradizionali.
Una tecnologia all’avanguardia per il trattamento dell’Alzheimer
La stimolazione transcranica a ultrasuoni focalizzati (LItFUS) permette di concentrare fasci di ultrasuoni millimetrici in aree precise del cervello, come l’ippocampo, struttura fondamentale per la memoria. Grazie all’impiego di risonanza magnetica per la neuronavigazione, questa tecnologia è in grado di modulare l’eccitabilità neuronale senza causare danni cellulari, diversamente dagli ultrasuoni ad alta intensità.
Paolo Maria Rossini, direttore del Dipartimento di Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele, spiega come questa tecnica consenta di “far risuonare a una frequenza ottimale i circuiti nervosi, favorendo la formazione di nuovi circuiti capaci di compensare le funzioni perse e offrendo così un recupero funzionale”. Questo approccio mira a riattivare aree cerebrali ipoattive o silenziate e a rafforzare le connessioni neuronali indebolite, con l’obiettivo di contrastare i deficit cognitivi tipici delle diverse forme di demenza.
Prospettive e potenzialità della sperimentazione
La sperimentazione, tra le prime al mondo con questa finalità, coinvolgerà pazienti in vari stadi della malattia, offrendo un’opportunità concreta di valutare l’efficacia di una metodica non invasiva e indolore. Il progetto si inserisce nel contesto di un crescente interesse scientifico per le tecnologie di stimolazione transcranica, che negli ultimi anni hanno arricchito l’armamentario terapeutico disponibile per la gestione delle demenze.
L’IRCCS San Raffaele, punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella riabilitazione, conferma così il proprio impegno nell’innovazione scientifica e nella cura personalizzata dei pazienti, integrando le più recenti scoperte tecnologiche con un approccio multidisciplinare.






