Una recente scoperta dell’Università del Colorado Anschutz ha individuato un legame sorprendente tra l’alcolismo e un enzima chiamato Khk, responsabile della produzione interna di fruttosio. Lo studio, pubblicato su Nature Metabolism, rivela che l’alcol dirotta un percorso metabolico che porta alla sintesi di fruttosio nel corpo, contribuendo a rafforzare il desiderio e il consumo di alcol.
Nei test condotti sui topi, gli esemplari privi dell’enzima Khk mostravano un consumo di alcol significativamente inferiore e una minore attivazione delle regioni cerebrali associate alla dipendenza, confermando il ruolo chiave di questo meccanismo metabolico.
Khk e protezione del fegato
Oltre al ruolo nella dipendenza, l’enzima Khk sembra essere determinante nella comparsa della malattia epatica associata all’alcol (Ald). I topi in cui Khk era stato bloccato, sia geneticamente sia farmacologicamente, non mostravano danni epatici, accumulo di grasso o segni di infiammazione e cicatrici tipici della malattia.

Questi risultati suggeriscono che l’inibizione di Khk potrebbe offrire un effetto protettivo sul fegato, aprendo la strada a nuove strategie terapeutiche.
Un possibile trattamento per diverse malattie del fegato
Il fruttosio prodotto dall’enzima è coinvolto non solo nell’Ald, ma anche nella malattia epatica steatosica legata alla disfunzione metabolica (Masld, precedentemente nota come Nafld). Questo significa che bloccare Khk potrebbe aiutare una vasta gamma di pazienti affetti da malattie del fegato collegate all’alcol o alla dieta, intervenendo su un meccanismo condiviso alla base della patologia.
Alcolismo, verso un nuovo approccio terapeutico
In sintesi, colpendo Khk, i ricercatori puntano a interrompere il ciclo che collega il consumo di alcol al metabolismo dello zucchero, offrendo un doppio beneficio: ridurre la dipendenza da alcol e proteggere il fegato dai danni metabolici. La scoperta rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione dei meccanismi alla base della dipendenza e delle malattie epatiche correlate, con potenziali applicazioni terapeutiche future.
