La raccolta firme per introdurre una legge sul voto fuori sede ha raggiunto quota 50mila, segnando un traguardo importante per i promotori della campagna. Adesso sarà il Parlamento a dover esaminare e discutere la proposta, che punta a garantire il diritto di voto a chi studia o lavora lontano dal proprio Comune di residenza, una lacuna normativa ancora presente in Italia.
Un’iniziativa popolare per i cittadini lontani da casa
Le associazioni The Good Lobby Italia e Rete Voto Fuorisede, insieme a Will Media, hanno promosso la legge di iniziativa popolare intitolata “Voglio votare fuori sede”. L’obiettivo è rendere il voto a distanza un diritto stabile e permanente, consentendo a tutti gli elettori fuori sede di partecipare pienamente alle consultazioni elettorali.
Cinque milioni di italiani esclusi dal voto fuori sede
In Italia circa cinque milioni di persone non possono votare dalla città in cui vivono: studenti, lavoratori, stagisti, medici in formazione o cittadini temporaneamente lontani per motivi di salute. Questa condizione limita l’esercizio dei diritti democratici per milioni di cittadini. Nel resto d’Europa, invece, quasi tutti i Paesi membri consentono il voto fuori dal Comune di residenza, seppur con modalità differenti, come il voto per corrispondenza o in seggi speciali. Solo Malta, Cipro e l’Italia non prevedono una normativa strutturale in tal senso.
Esperimenti passati e numeri in crescita
L’Italia ha sperimentato il voto fuori sede alle elezioni europee del 2024 e ai referendum dell’8 e 9 giugno 2025. Nel 2024 si erano registrati circa 24mila elettori domiciliati in un Comune diverso da quello di residenza; l’anno successivo le richieste sono salite a oltre 67mila, tra cui 38.105 studenti, 28.430 lavoratori e 770 cittadini fuori sede per motivi di salute. Gli studenti hanno fatto registrare un incremento di 14mila iscrizioni rispetto all’anno precedente.
Normativa ferma in Senato
Nonostante queste sperimentazioni, una legge definitiva non è ancora stata approvata. La normativa approvata dalla Camera due anni fa, una legge delega che obbligherebbe il governo a definire con decreto le regole per il voto a distanza, è attualmente ferma al Senato.
Obiettivi della proposta di iniziativa popolare sul voto fuori sede
La proposta “Voglio votare fuori sede” chiede che il voto a distanza sia garantito in maniera permanente per ogni tipo di consultazione: elezioni politiche, amministrative, europee e referendum. L’intento è rendere operativo il sistema già a partire dalle elezioni politiche del 2027.
Come firmare
La raccolta firme è ancora attiva sulla piattaforma del Ministero della Giustizia (firmereferendum.giustizia.it), accessibile tramite SPID, Carta d’identità elettronica o altri sistemi di identità digitale. Per aderire alla campagna, è sufficiente selezionare «Voglio votare fuori sede» nella sezione Elenco iniziative e completare la procedura online.






