Bruxelles lavora per tutelare gli interessi europei e rafforzare il dialogo con Washington, cercando soluzioni negoziali e difendendo i settori più esposti ai nuovi dazi USA.
Bruxelles, 9 luglio 2025 – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è intervenuta oggi davanti all’Europarlamento per fare il punto sulla delicata questione dei dazi imposti dagli Stati Uniti sul commercio con l’Unione Europea. Dal febbraio scorso, gli Stati Uniti hanno introdotto dazi su circa il 70% del commercio totale con l’UE, una misura di portata senza precedenti che ha scosso gli equilibri commerciali transatlantici.
La posizione ferma dell’Unione Europea
Von der Leyen ha sottolineato la fermezza della linea europea di fronte ai dazi statunitensi: “La nostra linea è stata chiara: saremo fermi. Ma preferiamo una soluzione negoziata”. La presidente ha inoltre evidenziato come la Commissione stia lavorando a stretto contatto con l’amministrazione Usa per cercare di raggiungere una intesa. “Ho avuto un proficuo scambio con il presidente Trump all’inizio della settimana per contribuire a far progredire le cose”, ha aggiunto, senza nascondere però la preparazione a ogni possibile scenario. La strategia europea si basa su due principi fondamentali: la difesa degli interessi europei e il mantenimento di un dialogo in buona fede.
Impatti economici e prospettive negoziali
I dazi introdotti dagli Stati Uniti rappresentano un cambiamento significativo dopo decenni di liberalizzazione commerciale e di tariffe molto basse. Secondo analisi economiche recenti, gli effetti macroeconomici sull’UE potrebbero essere “significativi ma gestibili”. L’impatto maggiore si registrerebbe negli scambi commerciali, con un calo previsto per le esportazioni europee verso gli USA contenuto fra lo 0,6% e l’1,1%, molto inferiore rispetto alla possibile contrazione per gli Stati Uniti. Anche il prodotto interno lordo europeo potrebbe subire una contrazione limitata, stimata intorno allo 0,3%, un dato che non dovrebbe compromettere la crescita prevista per il 2025.
Dal punto di vista regionale, paesi come Irlanda e Italia risultano particolarmente esposti, soprattutto nei settori della farmaceutica, dei trasporti e della moda. La possibile deviazione delle merci cinesi, a causa dei dazi elevati imposti da Washington a Pechino, potrebbe esercitare ulteriori pressioni sul mercato europeo, ma al momento il rischio appare limitato e alcune dinamiche potrebbero perfino avere effetti deflazionistici positivi.
La presidente von der Leyen ha ribadito l’importanza di costruire un quadro chiaro per i commerci transatlantici, mantenendo aperto il canale del dialogo e rafforzando al tempo stesso gli strumenti europei per proteggere i settori più vulnerabili. L’obiettivo è quello di evitare un’escalation delle tensioni e di puntare a un accordo che possa garantire stabilità e prosperità a entrambe le sponde dell’Atlantico.





