Roma, 19 dicembre 2025 – Si sta svolgendo a Palazzo Chigi un vertice di governo dedicato alla definizione degli ultimi dettagli della manovra finanziaria. Alla riunione sono presenti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, nonché il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’incontro si inserisce nel quadro delle trattative per reperire risorse aggiuntive e definire le possibili correzioni alla legge di bilancio, in vista del voto degli emendamenti in Senato.
I senatori del Carroccio si sarebbero mossi con decisione per chiedere la cancellazione delle misure previdenziali. A palazzo Madama si sono vissute ore di forte tensione, mentre la legge di bilancio era sotto esame della commissione. Alla fine arriva il dietrofront: il pacchetto sulle pensioni – che prevedeva una doppia stretta sul riscatto della laurea e sulle finestre mobili – viene stralciato dal testo della finanziaria.
Manovra, il nuovo emendamento
Mentre il vertice di governo è ancora in corso, la commissione Bilancio del Senato prosegue l’esame e il voto sugli emendamenti. A preannunciare un ulteriore intervento dell’esecutivo è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Lucio Malan: “Dovrebbe arrivare un nuovo emendamento del governo per completare il quadro”, afferma, prima di rientrare ai lavori parlamentari. L’ipotesi trova conferma poco dopo nelle parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: “Lo stanno scrivendo, stasera lo depositiamo”.
La nuova correzione messa a punto dal governo servirà a recuperare le misure destinate alle imprese, in particolare i crediti d’imposta per la Zes e per Transizione 4.0, che in un primo momento erano stati pensati per confluire in un decreto ad hoc da approvare in Consiglio dei ministri entro la fine dell’anno.
“Si è deciso che è più opportuno, più corretto, anziché fare un nuovo decreto, inserire nuove coperture su un testo che peraltro la commissione ha già visto – ha precisato Ciriani – Non si tratta di aggiungere argomenti nuovi, ma di correggere le coperture di un testo che la Commissione ha già visto e ha già subemendato, quindi non si tratta neanche di forzature”. In attesa del deposito formale dell’emendamento, la commissione Bilancio ha deciso di sospendere i lavori, che riprenderanno sabato mattina alle ore 10.






