Roma, 4 dicembre 2025 – Un emendamento presentato da Fratelli d’Italia (FdI) nella manovra finanziaria potrebbe riportare la vendita della cannabis light in una condizione di legalità dopo la stretta normativa imposta dal decreto sicurezza. Il provvedimento amplia la legge sulla canapa del 2016, includendo tra i prodotti vendibili anche le infiorescenze fresche o essiccate e derivati liquidi destinati all’uso “da fumo o da inalazione“, a patto che il contenuto di THC non superi lo 0,5%.
Cannabis, le novità introdotte dall’emendamento di FdI
L’emendamento, promosso dal senatore Matteo Gelmetti, estende l’ambito di applicazione della legge sulla canapa legale, sottolineando come sarà l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a definire le modalità e i requisiti per l’autorizzazione alla vendita e per l’approvvigionamento presso i punti vendita specializzati esistenti. Inoltre, per questi prodotti è prevista l’introduzione di un’imposta di consumo pari al 40% del prezzo di vendita al pubblico.
Questa misura rappresenta un tentativo di regolamentare un settore che, nel corso degli ultimi anni, ha visto un proliferare di prodotti a basso contenuto di THC, noti come cannabis light, caratterizzati dalla presenza del cannabidiolo (CBD), un composto non psicoattivo con effetti rilassanti e potenziali applicazioni terapeutiche. Il CBD, a differenza del THC, non produce effetti psicotropi e viene incluso in prodotti derivati dalla cannabis legale.
Contesto normativo e situazione attuale
Attualmente, il quadro normativo italiano è in evoluzione e controverso. Recentemente, con un’ordinanza del 12 novembre 2025, la Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha sospeso il proprio giudizio e ha deciso di rivolgersi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per chiarire il conflitto tra la normativa italiana e il diritto comunitario, in particolare riguardo alla libera circolazione dei prodotti a base di canapa con basso contenuto di THC.
L’attuale normativa italiana, infatti, vieta l’uso di foglie e infiorescenze di cannabis anche se il THC è entro i limiti consentiti dall’UE, una restrizione contestata da associazioni e produttori. La sentenza della Corte europea potrebbe determinare una svolta normativa, imponendo all’Italia di adeguarsi agli standard comunitari e di riformare la regolamentazione della filiera della canapa light.
In questo scenario, l’emendamento di FdI si inserisce come un primo passo verso la definizione di un mercato regolamentato, con una tassazione specifica e l’individuazione di regole certe per la vendita e la distribuzione di prodotti a base di cannabis light.



