Roma, 14 settembre 2024 – Una lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e alla premier Giorgia Meloni ha acceso i riflettori sulla vicenda di Paolo, il ragazzo di 15 anni trovato senza vita giovedì mattina nella sua camera, nella casa di famiglia a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina. A scriverla è stato il fratello maggiore, che ha voluto raccontare gli episodi di bullismo subiti dal giovane per anni: prese in giro, messaggi offensivi, insulti continui che, secondo il suo racconto, hanno finito per schiacciarlo fino al gesto estremo.
L’inchiesta della procura
La procura di Cassino ha aperto un’indagine con l’ipotesi di istigazione al suicidio e ha disposto l’autopsia sul corpo del quindicenne. I carabinieri sono al lavoro per ricostruire quanto accaduto e hanno già sequestrato i telefoni di alcuni coetanei di Paolo, che potrebbero contenere messaggi o prove utili a chiarire le responsabilità. La sera prima della tragedia, il ragazzo aveva inviato un ultimo messaggio ai compagni di scuola, chiedendo loro di “conservargli un posto in prima fila”. Poche ore dopo è stato trovato senza vita.
Valditara esprime dolore per quanto avvenuto
Il ministro Valditara, in una dichiarazione all’ANSA, ha espresso profondo dolore e vicinanza alla famiglia, annunciando l’immediata attivazione di due ispezioni: una nell’istituto superiore che Paolo avrebbe dovuto iniziare in questi giorni e un’altra nella scuola media che aveva frequentato negli anni precedenti. Il titolare dell’Istruzione ha fatto sapere che nelle prossime ore contatterà personalmente i familiari per manifestare la propria solidarietà a nome di tutto il mondo della scuola.
Le nuove regole contro il bullismo
Le verifiche richieste dal ministero dovranno stabilire se gli episodi di bullismo fossero stati segnalati, se gli insegnanti avessero colto il disagio del ragazzo e se fossero state attivate le misure previste dalla normativa più recente. La legge 70/2024 ha infatti introdotto l’obbligo per gli istituti di coinvolgere le famiglie dei responsabili e di avviare percorsi educativi adeguati, con la possibilità, nei casi più gravi o ripetuti, di procedere con la denuncia alle autorità competenti.






