Durante il tradizionale forum Ambrosetti, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito con fermezza la posizione italiana riguardo alla guerra in Ucraina e alle future strategie di pace. Il nodo centrale del suo intervento riguarda il rifiuto di inviare truppe italiane sul terreno ucraino una volta raggiunto un accordo di pace, proponendo invece un modello di garanzia ispirato all’articolo 5 della Nato.
La posizione italiana sul conflitto ucraino: le parole di Tajani
Antonio Tajani ha chiarito che l’Italia è contraria all’invio di militari italiani in Ucraina, sottolineando come tale presenza potrebbe essere interpretata come un’azione ostile, citando anche le parole di Vladimir Putin in merito. Il ministro ha spiegato che, invece, l’obiettivo è garantire la sicurezza di Kiev attraverso un trattato di mutuo soccorso, con il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, che offrirebbero soprattutto la protezione aerea.
Tajani ha definito questa proposta come la più utile e realistica, evidenziando che senza la partecipazione americana sarebbe difficile assicurare la difesa dell’Ucraina. L’idea è quella di una garanzia di sicurezza simile all’articolo 5 Nato, che prevede l’intervento collettivo in caso di attacco esterno, rafforzando così la posizione negoziale di Kiev nei futuri colloqui di pace.
Nuovi sviluppi e il contesto internazionale
Nei giorni scorsi, Tajani ha inoltre precisato che l’Italia potrebbe contribuire con il proprio know-how in materia di sminamento terrestre e marittimo in Ucraina, evitando però un coinvolgimento diretto con truppe di terra. Il ministro ha sottolineato come le relazioni con la Francia siano in fase di normalizzazione nonostante le recenti tensioni politiche, e ha ribadito l’importanza dell’unità europea e transatlantica per sostenere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il dialogo diplomatico con la Russia continua, ma Tajani ha ricordato che la strada verso la pace è ancora lunga e complessa. L’intervento militare russo prosegue, e la proposta italiana cerca di bilanciare la volontà di sicurezza con la volontà di evitare escalation militari dirette. La presenza degli Stati Uniti rimane cruciale per garantire la stabilità dell’area, secondo il ministro.
L’Italia dunque mantiene una linea chiara: no a truppe italiane in Ucraina, sì a un accordo di mutuo soccorso con garanzie di sicurezza, con la partecipazione attiva degli alleati occidentali, in particolare degli Stati Uniti, per tutelare la sovranità e l’integrità territoriale ucraina.






