Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha espresso una visione cauta e realistica sulla situazione della guerra in Ucraina e sugli sforzi diplomatici in corso per trovare una soluzione al conflitto che ormai si protrae da oltre tre anni. Nel corso di un incontro con i giornalisti a Parigi, Crosetto ha sottolineato le difficoltà nel leggere le intenzioni del presidente russo Vladimir Putin e ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un piano europeo più efficace da proporre a Mosca.
Crosetto: “Non so cosa abbia in testa Putin, non sono ottimista”
Il ministro Crosetto ha evidenziato che, nonostante si auspichi un reale interesse da parte della Russia a sedersi al tavolo negoziale, i segnali attuali non inducono all’ottimismo. “Putin sta continuando ad arruolare militari, sta aumentando le riserve e gli investimenti militari”, ha dichiarato, indicando un rafforzamento dell’impegno russo nel conflitto. “Vedremo nelle prossime settimane se c’è una reale intenzione di Putin di negoziare, non credo ci vorrà molto tempo per capirlo”.
Il riferimento al contesto sul terreno è chiaro: la guerra si sta avvicinando al suo quarto inverno e continua a gravare pesantemente sull’Ucraina, che si trova ad affrontare un inverno ancor più drammatico dal punto di vista delle forniture di gas naturale ed elettricità, con infrastrutture energetiche pesantemente colpite dagli attacchi russi.
L’Europa e la sicurezza dell’Ucraina come parte della sicurezza europea
Crosetto ha inoltre rimarcato che la sicurezza dell’Ucraina è parte integrante della sicurezza europea e che per questo motivo è cruciale una cooperazione solida tra le grandi nazioni europee, in particolare i Paesi che formano il cosiddetto gruppo E5 (Italia, Germania, Francia, Polonia) cui si aggiunge il Regno Unito. “Non può esistere un’Europa forte e deterrente senza che questi Paesi lavorino insieme”, ha detto.
Il ministro ha sottolineato che la difesa europea non può essere un tema di scontro politico interno, ma deve essere considerato come un interesse di Stato e delle nazioni, un presupposto fondamentale per la protezione delle istituzioni democratiche. “Senza difesa non si può esercitare la democrazia”, ha affermato, evidenziando così l’importanza di mantenere un’unità nazionale sul tema.
Europa al lavoro per un piano di pace da discutere con Mosca
Crosetto ha spiegato che l’Europa è impegnata nel migliorare un piano di pace da discutere con la Russia, un piano che dovrà essere equo e sostenibile per l’Ucraina, senza umiliarla, garantendo la sua sovranità e integrità territoriale. “Chi si è sempre opposto a un piano di pace e a una tregua è stata la Russia”, ha precisato il ministro, sottolineando la difficoltà di avanzare proposte di cessate il fuoco accettabili per entrambe le parti.
In tale contesto, Crosetto ha citato la Coalizione dei Volenterosi, un gruppo internazionale che sostiene l’Ucraina sia sul piano militare che nella prospettiva della ricostruzione post-bellica. “A seconda di come si evolverà la situazione sul campo, i Paesi europei contribuiranno alla ricostruzione e a garantire che l’Ucraina possa godere di una pace duratura, non come in passato, quando numerosi accordi di pace non sono stati rispettati”, ha spiegato.
La posizione dell’Eurocamera: nessuna cessione territoriale
Nello stesso giorno, a Bruxelles, l’Eurocamera ha approvato una relazione sul piano di pace per l’Ucraina con una netta posizione: “Nessun territorio occupato sarà mai riconosciuto come russo”. La risoluzione, passata con 401 voti favorevoli, 70 contrari e 90 astenuti, riafferma il diritto inalienabile dell’Ucraina di difendere la propria sovranità e integrità territoriale, nonché la libertà di scegliere le proprie alleanze senza veti russi.
Gli eurodeputati riconoscono gli sforzi negoziali degli Stati Uniti ma criticano l’ambivalenza di Washington, giudicata dannosa per un accordo di pace duraturo. La posizione europea appare quindi ferma nel sostenere l’Ucraina e nel respingere qualsiasi tentativo di legittimare l’occupazione russa di territori ucraini.
Pressioni europee su Mosca e il ruolo dell’Italia
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha definito “molto utile” il recente meeting della Coalizione dei Volenterosi, nel quale sono stati discussi i progressi e le criticità del processo di pace. Costa ha rimarcato l’impegno dell’Unione Europea nel continuare a esercitare pressioni su Mosca e nel sostenere l’Ucraina sul piano politico, economico e militare.
In questa cornice, l’Italia, rappresentata da Crosetto, ribadisce la propria disponibilità a fare la sua parte, qualora si aprisse una reale possibilità di negoziato. Il ministro ha evidenziato però la difficoltà di capire cosa abbia realmente in mente Putin, in un momento in cui la Russia continua a rafforzare la propria macchina militare e a perseguire una strategia di logoramento.
In sintesi, la posizione italiana ed europea resta chiara: sostenere l’Ucraina nel suo diritto a difendersi, lavorare a un piano di pace giusto e sostenibile da discutere con la Russia, ma senza cedere su sovranità e integrità territoriale. La cooperazione tra i principali Stati europei è considerata essenziale per costruire un sistema di sicurezza efficace e deterrente, capace di garantire stabilità e pace duratura nella regione.






