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Tajani: “Serve stop alle armi, lavoriamo per pace e Stato palestinese. Putin non appare oggi promotore di pace”

Il ministro degli Esteri rilancia il ruolo dell’Italia nella mediazione internazionale per la pace in Medio Oriente e Ucraina con proposte concrete su Gaza e sicurezza

by Marco Viscomi
2 Settembre 2025

Ancona, 2 settembre 2025 – Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha ribadito oggi durante un incontro ad Ancona la necessità urgente di un cessate il fuoco nei conflitti in corso, con un particolare focus sulla questione israelo-palestinese. “Ora è il momento di dire basta alle armi e lavorare per la costruzione di una situazione di pace che permetta intanto di costruire lo Stato di Palestina” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di una soluzione che preveda la convivenza pacifica tra due stati e due popoli, quello israeliano e quello palestinese.

Tajani: “Costruire uno Stato di Palestina riconosciuto e vivere in pace con Israele”

Il vicepremier Tajani ha evidenziato come il cammino verso la pace non sia semplice, ma che valga la pena perseverare nei buoni progetti. “Non è assolutamente facile, ma quando ci sono dei buoni progetti vale la pena battersi, insistere e lavorare intensamente”, ha affermato. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il ministro ha ribadito: “Noi continuiamo a insistere con entrambe le parti, con l’iniziativa internazionale affinché si arrivi quanto prima al cessate il fuoco che porrebbe fine a una guerra, a una carneficina che ha provocato migliaia di morti da una parte e dall’altra.”

L’Italia, ha spiegato Tajani in un’intervista recente, si prepara a un impegno diretto nella ricostruzione di Gaza e nella nascita di uno Stato palestinese che unifichi Striscia e Cisgiordania, sotto la gestione dell’ONU e dei paesi arabi, con interlocutore l’Autorità Nazionale Palestinese e non Hamas. In questo contesto, è previsto anche il coinvolgimento di un contingente italiano per supportare la transizione politica e sociale nel territorio. “L’Italia è pronta a inviare un contingente per lavorare nella transizione che dovrà essere gestita dall’Onu e guidata dai paesi arabi – ha detto Tajani – ma il nostro interlocutore può essere solo l’Anp, non Hamas.” Inoltre, gli Usa hanno chiesto all’Italia di utilizzare i carabinieri per addestrare una forza di sicurezza palestinese adeguata.

La posizione italiana sul conflitto in Medio Oriente e la pace in Ucraina

Il vicepremier ha anche affrontato il tema più ampio delle tensioni internazionali, commentando le difficoltà nel raggiungere una pace duratura non solo in Medio Oriente, ma anche in Ucraina. “Bisogna lavorare per la pace, ancora c’è molto da fare, mi pare che Putin non sia in questo momento un costruttore di pace”, ha detto Tajani, sottolineando la necessità di un coinvolgimento internazionale, compresi gli Stati Uniti, per garantire la sicurezza di Kiev attraverso un trattato di mutuo soccorso simile all’articolo 5 della NATO.

Sulla questione dell’attacco al GPS dell’aereo della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Tajani ha espresso prudenza in attesa delle indagini ufficiali, ma ha sottolineato l’importanza della sicurezza del traffico aereo, definendo molto grave un eventuale coinvolgimento di tecnici russi.

L’impegno italiano per il cessate il fuoco e la pace regionale

Nel corso della sua visita in Medio Oriente, Tajani incontrerà i vertici sia dell’autorità palestinese sia di Israele, per ribadire la posizione italiana di sostegno alle popolazioni civili duramente colpite dal conflitto e per promuovere un cessate il fuoco che consenta di porre fine alle ostilità. Il governo italiano, ha ricordato il ministro, ha già contribuito con aiuti alimentari tramite l’iniziativa “Food for Gaza”, sostenuta sia da Israele sia dall’Autorità Nazionale Palestinese.

Tajani ha anche rimarcato l’importanza di evitare un’escalation regionale, soprattutto nel sud del Libano, dove continuano i lanci di missili da parte di Hezbollah. “Israele ha il diritto all’autodifesa ma deve rispettare il diritto internazionale umanitario. Hamas ha fatto di tutto per impedire l’accordo di pace, e adesso Hezbollah continua a fare altrettanto. È fondamentale evitare un’escalation regionale dalle conseguenze imprevedibili.” Ha inoltre sottolineato il ruolo dell’Unifil e la necessità di nuove regole d’ingaggio per tutelare i militari italiani dispiegati nella regione.

Infine, Tajani ha confermato che a settembre, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, presenterà a livello G7 un progetto per la ricostruzione politica ed economica di Gaza, con l’obiettivo di favorire un processo di pace stabile e duraturo.

Tajani, proposta di sicurezza per l’Ucraina

“Bisogna lavorare per la pace, ancora c’è molto da fare, mi pare che Putin non sia in questo momento un costruttore di pace“. Queste le parole pronunciate da Antonio Tajani durante l’evento di Ancona dedicato alla presentazione delle liste di Forza Italia per le elezioni regionali nelle Marche, in programma il 28 e 29 settembre.

Tajani ha sottolineato l’impegno del suo partito nel sostenere un progetto di pace che coinvolga non solo l’Europa ma anche gli Stati Uniti. “Per quanto riguarda l’Ucraina, la nostra proposta è quella di garantire la sicurezza di Kiev attraverso un trattato simile all’articolo 5 della Nato, quindi un mutuo soccorso in caso di attacco esterno“. Si tratta di un’iniziativa che punta a creare solide garanzie di sicurezza per l’Ucraina, “la più ragionevole e concreta“, ha aggiunto il ministro, evidenziando l’importanza di una collaborazione transatlantica per stabilizzare la situazione.

Tags: Antonio TajaniGuerra in UcrainaIsraelePalestinaStriscia di GazaVladimir Putin

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