Ancona, 4 luglio 2025 – La riforma della cittadinanza non è considerata una priorità dal governo, che punta invece a concentrarsi sulla riforma della giustizia e sui decreti legislativi da approvare. Lo ha ribadito oggi ad Ancona il presidente di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ai cronisti in merito alla proposta sullo Ius Italiae.
Tajani: “Metà della proposta sullo Ius Italiae già recepita”
Secondo Tajani, metà della proposta sullo Ius Italiae è già stata recepita dal governo, in particolare per quanto riguarda lo Ius sanguinis, mentre la restante parte riguarda lo Ius scholae, che prevede dieci anni di frequenza scolastica con profitto per poter richiedere la cittadinanza italiana tra i 16 e i 17 anni, al termine del ciclo di studi obbligatorio. Si tratta, ha spiegato il ministro, di uno strumento per formare cittadini, anche se nati all’estero da migranti regolari. Tajani ha sottolineato che sui dieci anni di frequenza scolastica “non cediamo”, aggiungendo che la proposta è stata depositata sia alla Camera che al Senato senza alcun tentennamento o marcia indietro.
Il vicepremier ha precisato che la priorità resta la riforma della giustizia, definita “un impegno del centrodestra con gli elettori”, e che si lavorerà sulla cittadinanza solo dopo l’estate, quando l’attività parlamentare sarà meno congestionata e sarà possibile aprire un dibattito sulla questione. Ha inoltre ribadito il proprio senso di responsabilità, precisando di non voler prendere decisioni per compiacere altri partiti, ma solo sulla base di idee e proposte del centrodestra.
Apertura di Forza Italia sullo Ius scholae, ma con condizioni
Nei giorni scorsi, Forza Italia ha mostrato una apertura verso una possibile collaborazione con il Partito Democratico per la calendarizzazione della legge sullo Ius scholae. Raffaele Nevi, portavoce di FI, e lo stesso Tajani hanno dichiarato che, qualora il Pd chieda di calendarizzare la proposta, Forza Italia è pronta a votarla insieme a loro. Tuttavia, Tajani ha puntualizzato che la proposta deve essere quella del centrodestra, caratterizzata da una frequenza scolastica di dieci anni, e non quella del Pd che prevede cinque anni, ritenuta troppo breve.
Nel Partito Democratico e tra le forze riformiste si sono registrati segnali di apprezzamento per questa apertura, con esponenti come Graziano Delrio e Marianna Madia che hanno accolto positivamente l’intenzione di avviare un confronto parlamentare sul tema. Dall’altra parte, la Lega si mantiene ferma nella sua opposizione, definendo la proposta di FI «tecnicamente sbagliata e irricevibile».
Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha invece invitato alla cautela, sostenendo che “le forzature non servono” e potrebbero rompere l’unità della coalizione di centrodestra.
In questo contesto, Tajani conferma che la riforma della cittadinanza legata allo Ius Italiae e allo Ius scholae resta un tema sul tavolo, ma non una priorità immediata, mentre la riforma della giustizia continua a rappresentare l’impegno principale per il governo Meloni e l’intera coalizione di centrodestra.






