Villa San Giovanni, 3 agosto 2025 – Durante un intervento agli Stati generali del Mezzogiorno di Forza Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito l’impossibilità, allo stato attuale, di riconoscere ufficialmente uno Stato palestinese. Secondo il vicepremier, mancano le condizioni legali previste sia dal diritto costituzionale sia dal diritto pubblico internazionale. Il riconoscimento formale, ha sottolineato, non può avvenire in assenza di un’entità statuale concreta, dotata dei requisiti minimi di sovranità, stabilità e rappresentanza territoriale.
Costruire le basi di uno Stato
L’obiettivo, secondo Tajani, dev’essere quello di lavorare concretamente alla creazione di uno Stato palestinese che possa essere riconosciuto anche sul piano internazionale, ma tale percorso non può prescindere da una struttura istituzionale reale e funzionante. Parlare oggi di riconoscimento avrebbe un valore esclusivamente simbolico, senza efficacia pratica. Il percorso di costruzione statale necessita quindi di stabilità politica e di un accordo multilaterale che coinvolga le parti in conflitto e gli attori regionali e internazionali.
Tajani condanna gli attacchi di Israele e di Hamas
Il titolare della Farnesina ha affermato con chiarezza che la posizione italiana non è a sostegno dell’attuale escalation militare. Tajani ha invitato Israele a porre fine ai bombardamenti sui civili, ma allo stesso tempo ha condannato Hamas per l’utilizzo della popolazione palestinese come scudo umano e per la detenzione degli ostaggi. L’Italia, ha spiegato, si pone come parte attiva nel processo di pace e chiede a entrambe le fazioni di cessare immediatamente le violenze, riaffermando l’urgenza di avviare un dialogo.
L’equilibrio diplomatico: contro l’odio e per la coesistenza
Nel suo intervento, il ministro ha anche richiamato l’attenzione sui rischi che derivano da un uso improprio del linguaggio nel dibattito pubblico e politico. L’adozione di toni eccessivamente violenti o polarizzanti può alimentare sentimenti di antisemitismo o di intolleranza, minando ulteriormente le possibilità di convivenza. Tajani ha quindi invitato tutte le parti a promuovere un linguaggio costruttivo, orientato alla pacificazione e non alla radicalizzazione.
Un processo complesso, ma necessario
Il cammino verso una pace stabile nel Medio Oriente, ha concluso Tajani, è pieno di ostacoli, ma rinunciare all’idea del dialogo significherebbe abbandonare ogni possibilità di progresso. L’Italia si dichiara pronta a contribuire in modo attivo a qualsiasi iniziativa diplomatica finalizzata alla cessazione del conflitto e alla costruzione di un assetto politico che garantisca sicurezza, diritti e riconoscimento reciproco.
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