Roma, 27 novembre 2025 – Il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, ha fornito aggiornamenti sulle misure fiscali e sulle risorse destinate alle Forze di polizia, in vista dell’approvazione della manovra finanziaria 2026. A margine di un evento al Senato, Tajani ha affrontato diverse tematiche di rilievo riguardanti la legge di Bilancio, tra cui la possibile modifica dell’Irap e le novità sugli incentivi per le imprese.
Ipotesi aumento Irap e proposta di Giorgetti: parla Tajani
Tra le ipotesi al vaglio del governo c’è un aumento dell’Irap dello 0,5% per banche e assicurazioni, con una franchigia fissata a 90mila euro. Questa misura, che dovrebbe entrare in vigore per il prossimo triennio, porterebbe l’Irap regionale per questi settori al 6,65%. Tajani ha confermato che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, presenterà a breve una proposta concreta in tal senso, frutto del confronto con Abi, Ania e Confindustria.

Le interlocuzioni con le imprese e le compagnie assicurative proseguono, con Tajani che ha sottolineato come il dialogo non si limiterà a ulteriori incontri formali, ma continuerà anche attraverso contatti telefonici e interlocuzioni informali. La manovra, già approvata venerdì scorso in Consiglio dei ministri, vedrà un mix di interventi per raggiungere un gettito complessivo di circa 11,5 miliardi in tre anni, comprendendo anche questo aumento dell’Irap e una tassa sugli utili bancari al 27,5%.
Incentivi per imprese e cancellazione aumento cedolare
Sul fronte delle politiche di sostegno alle imprese, Tajani ha annunciato che si sta andando verso un’estensione triennale dell’iperammortamento, misura richiesta dal mondo imprenditoriale per favorire gli investimenti in beni strumentali. Inoltre, è stata decisa la cancellazione dell’aumento dell’aliquota della cedolare secca sugli affitti brevi per la prima casa, al fine di tutelare la proprietà privata.
Tajani ha infine segnalato un aggiustamento della norma sui dividendi: la stretta fiscale riguarderà partecipazioni sotto il 5% anziché sotto il 10%, garantendo in questo modo una maggiore tutela ai piccoli azionisti.
Questi interventi si inseriscono in una manovra definita “seria ed equilibrata” dalla premier Giorgia Meloni, che punta a sostenere famiglie, imprese e lavoro, mantenendo gli equilibri di bilancio necessari per la stabilità economica del Paese.






