Firenze, 4 ottobre 2025 – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto oggi a Firenze in merito alle recenti manifestazioni di protesta, tornando sull’importanza di mantenere un clima di rispetto e responsabilità nelle piazze e in Parlamento. Tajani ha espresso preoccupazione per i toni accesi e i messaggi ambigui che, a suo avviso, alcuni esponenti politici dell’opposizione stanno veicolando, rischiando di legittimare atteggiamenti violenti.
Tajani: “In Parlamento ci sono cattivi maestri, abbassare i toni”
“Sono settimane che diciamo di abbassare i toni, non mi faccio intimidire da chi mi vuole mettere a testa in giù“, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un evento elettorale di Forza Italia a Firenze. Tajani ha puntato il dito contro alcuni parlamentari dell’opposizione, che in aula avrebbero affermato che la “rabbia popolare può portare a legittime distruzioni di negozi e vetrine”. Un atteggiamento, ha sottolineato, che “preoccupa molto” e che contrasta con il ruolo istituzionale di chi rappresenta le istituzioni: “dovrebbero dire l’esatto contrario, cioè sì alle manifestazioni e no alla violenza“.
Il vicepremier ha ribadito che la rabbia e la protesta devono trovare espressione in forme civili e rispettose, senza sfociare in atti vandalici o aggressioni. “Distruggere vetrine, edifici, auto dei lavoratori non ha nulla a che vedere con lo sciopero, non ha nulla a che vedere con la democrazia, non ha nulla a che vedere con la difesa delle proprie idee“, ha affermato con fermezza.
Sciopero e ordine pubblico: Tajani condanna la violenza
Nel suo intervento, Tajani ha chiarito anche il concetto di sciopero: “Rispetto tutti coloro che manifestano, anche se lo sciopero era stato dichiarato illegittimo, ma deve avere dei limiti, cioè il rispetto degli altri“. Per il ministro, “bloccare strade, autostrade, porti e aeroporti non significa scioperare, significa commettere dei reati“. Ha inoltre condannato con forza le aggressioni alle forze dell’ordine, che durante le proteste hanno subito violenze tali da causare il ricovero in ospedale di decine di agenti di polizia, carabinieri e finanzieri.
Tajani ha denunciato la presenza di “figli di papà estremisti” che, dai centri sociali, attaccano “i figli del popolo“, cioè “gli agenti delle forze dell’ordine“, sottolineando di stare “dalla parte dei figli del popolo” e non di chi fomenta la violenza. Ha anche auspicato che in futuro i servizi d’ordine possano svolgere il proprio dovere con maggiore efficacia, per impedire che le frange violente causino danni pagati poi dai cittadini.
Il ministro ha inoltre ricordato che quella in corso è “una protesta politica, non uno sciopero per difendere i diritti dei lavoratori o un contratto che non si faceva“.
La diplomazia italiana e l’incontro di Parigi per la pace a Gaza
Nel corso della stessa giornata, Tajani ha parlato anche della situazione internazionale, in particolare del conflitto in Medio Oriente. Ha annunciato che il prossimo 9 ottobre si terrà a Parigi una riunione internazionale per fare il punto sulla situazione e favorire il processo di pace nella regione. “Non è facile, siamo soltanto all’inizio – ha detto – però si è accesa la luce della speranza e credo che la risposta positiva di Hamas per quanto riguarda la liberazione degli ostaggi agevoli il processo“.
Tajani ha sottolineato il sostegno convinto dell’Italia, insieme ad altri Paesi europei come Germania e Francia, alla proposta americana per una soluzione diplomatica. Ha anche confermato che l’Italia mantiene interlocuzioni con tutti i Paesi del mondo arabo e con gli Stati Uniti per cercare di agevolare il processo di pace.
La riunione di Parigi si configura come un momento cruciale per l’Europa e la comunità internazionale nel tentativo di ridurre le tensioni e promuovere un cessate il fuoco duraturo.






