Roma, 13 settembre 2025 – “Difficile che l’Europa imponga dazi al 100% su Cina e India”. Così il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, intervenuto in videocollegamento alla festa nazionale dell’Udc. Il tema è emerso in relazione alle recenti richieste avanzate dal presidente Usa Donald Trump, che ha proposto sanzioni e tariffe molto severe verso Pechino e Nuova Delhi come risposta ai rapporti commerciali con la Russia.
Tajani: “Priorità alle sanzioni dirette alla Russia”
Il vicepremier ha sottolineato la complessità della situazione e la necessità di un approccio pragmatico: “Dopo le parole bisogna sempre vedere i fatti. Noi non compriamo più gas dalla Russia“, ha detto Tajani, spiegando che la priorità è sanzionare direttamente Mosca piuttosto che colpire i Paesi che acquistano petrolio russo. Il leader di Forza Italia ha richiamato anche le parole di Trump stesso, che indica come fondamentale applicare sanzioni finanziarie per impedire a Putin di finanziare la guerra in Ucraina.
La sfida dei droni e la risposta europea
Nel corso dello stesso intervento, Tajani ha commentato anche l’azione di Vladimir Putin, che ha fatto partire droni dalla Bielorussia per testare la reazione europea: “Credo che Putin abbia voluto testare la reazione europea con questa mossa. La risposta è stata chiara e ferma”, ha affermato il ministro. Tajani ha paragonato questa strategia a quelle dell’era del Patto di Varsavia, con incursioni mirate a sondare i tempi di reazione della Nato e delle forze aeree italiane ed europee. Il messaggio è stato netto: “La Nato non si tocca, l’Europa non si tocca”.
Questo scenario si inserisce in un contesto internazionale caratterizzato da tensioni commerciali e geopolitiche che coinvolgono in modo diretto i rapporti tra Occidente, Russia, Cina e India, con l’Europa che si muove con cautela per evitare escalation economiche e militari destabilizzanti.






