È in corso a Palazzo Chigi la riunione dedicata alla ricostruzione della Striscia di Gaza, presieduta dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. L’incontro si sta svolgendo nella Sala Verde e vede la partecipazione di numerosi ministeri, tra cui Esteri, Difesa, Università, Agricoltura, Affari regionali, Disabilità, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e alla Protezione Civile.
La riunione a Palazzo Chigi sulla ricostruzione di Gaza: presiede Tajani
La convocazione del vertice è stata sollecitata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha sottolineato l’impegno dell’Italia nel processo di ricostruzione di Gaza, specialmente in seguito alla recente firma dell’accordo di pace per il Medio Oriente avvenuta in Egitto. L’obiettivo della riunione è fare il punto sui prossimi passi da intraprendere, con particolare attenzione agli aspetti umanitari e al coordinamento tra le diverse istituzioni coinvolte.
In rappresentanza del ministro della Difesa, Guido Crosetto, impegnato a Bruxelles per un incontro con i colleghi dell’Alleanza Atlantica, partecipa il capo di stato maggiore della Difesa, Luciano Portolano. La presenza del ministero della Salute testimonia l’importanza attribuita agli aiuti umanitari e al supporto sanitario per la popolazione civile di Gaza.
Il ruolo della diplomazia italiana nel contesto mediorientale
Mentre Tajani presiede la riunione a Palazzo Chigi, la premier Meloni è impegnata a Roma al Processo di Aqaba, un forum di alto livello dedicato alla lotta al terrorismo e all’estremismo. Nel frattempo, la presidente del Consiglio ha avviato una fitta attività diplomatica, mantenendo contatti con leader internazionali, tra cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i principali protagonisti della regione mediorientale.
L’Italia conferma così la propria volontà di sostenere iniziative di pace e di cooperare attivamente per una soluzione diplomatica alla crisi, con un’attenzione particolare al rispetto dei diritti umani e all’accesso agli aiuti umanitari per i civili colpiti dal conflitto nella Striscia di Gaza.






