Milano, 31 luglio 2025 – Cresce la tensione attorno al futuro dello Stadio San Siro e delle aree adiacenti, con la Lega che annuncia ufficialmente il proprio rifiuto a sostenere la delibera sulla vendita, in programma per settembre in Consiglio comunale. A chiarire la posizione è stato il segretario cittadino della Lega e consigliere comunale, Samuele Piscina, durante una conferenza stampa.
Posizione netta della Lega sulla vendita di San Siro
“Siamo in attesa di vedere la delibera e non promettiamo nessun voto a favore“, ha esordito Piscina, sottolineando l’importanza di conoscere i contenuti per decidere come muoversi: “Il nostro voto a favore sicuramente non ci sarà, non facciamo la stampella della sinistra. Possiamo anche valutare di non partecipare al voto, ma lo decideremo solo quando avremo tutti i dettagli”. Il segretario ha inoltre ribadito la necessità di un intervento che preveda la riqualificazione del quartiere e una soluzione alla questione dei parcheggi, particolarmente sentita nella zona San Siro.
La spallata annunciata alla giunta Sala
A rafforzare la posizione della Lega, il capogruppo in Consiglio comunale, Alessandro Verri, ha affermato che sulla delibera relativa a San Siro “si porrà la fine di questa amministrazione”. Verri ha definito l’atto come una vera e propria “spallata alla giunta Sala“, evidenziando il clima di scontro politico che si è venuto a creare attorno a uno dei simboli più importanti di Milano.
Lo Stadio Giuseppe Meazza è un impianto storico inaugurato nel 1926, cuore pulsante del calcio milanese e italiano, con una capienza di circa 76 mila posti. Oltre a ospitare le partite di Milan e Inter, lo stadio si distingue per la sua importanza culturale e sportiva, essendo stato teatro di eventi internazionali come i Mondiali di calcio e concerti di fama mondiale. Recentemente, il San Siro ha ampliato la propria offerta culturale con un innovativo Museum&Tour immersivo che permette ai visitatori di rivivere momenti storici e accedere a zone solitamente riservate ai giocatori.
Le discussioni politiche si concentrano ora sull’uso futuro dell’area e sulle possibili trasformazioni urbanistiche, in attesa della delibera ufficiale che verrà portata in Consiglio comunale il prossimo settembre.






