Milano, 13 ottobre 2025 – Il Memoriale della Shoah di Milano ha espresso forte disappunto per le recenti dichiarazioni della ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, che ha definito la visita ai luoghi della memoria della Shoah come un “falso storico” quando si tenta di interpretarla come strumento di parte politica. La Fondazione che gestisce il memoriale ha ribadito con decisione il valore educativo e civile di questo luogo, dove ogni giorno si racconta una storia dolorosa ma fondamentale per comprendere la società contemporanea.
Memoriale della Shoah, un luogo di memoria e di consapevolezza civile
Situato sotto la stazione centrale di Milano, il Memoriale della Shoah rappresenta un luogo unico in Europa, testimone diretto della deportazione di ebrei, oppositori politici, scioperanti e minoranze perseguitate dal regime nazifascista. Dal celebre “binario 21” sono partiti convogli diretti ai campi di sterminio come Auschwitz e Mauthausen. La Fondazione Memoriale sottolinea che il luogo non è solo un museo, bensì un laboratorio vivo di memoria, studio e confronto, dove centinaia di migliaia di studenti ogni anno iniziano il loro percorso educativo con la parola “indifferenza“, simbolo di quella tragedia.
La visita a questi spazi, come evidenzia la Fondazione, non può essere ridotta a un’interpretazione politica di parte, come invece ribadito dalla ministra Roccella, poiché ciò rappresenterebbe un grave falso storico e una limitazione alla memoria delle vittime. Il racconto della Shoah, spiegano gli operatori del Memoriale, è essenziale per contrastare l’indifferenza e per educare le nuove generazioni alla convivenza civile e alla prevenzione di nuovi razzismi.
La replica alle parole della ministra Roccella
Le parole di Eugenia Roccella hanno suscitato sorpresa e preoccupazione nella comunità del memoriale. La ministra, attiva in politica e nota per le sue posizioni conservatrici, ha interpretato le visite ai campi di concentramento come frutto di un disegno politico, possibilità che la Fondazione respinge con fermezza. La sua posizione appare in contrasto con la missione del Memoriale, che da anni promuove una narrazione storica rigorosa e inclusiva, senza strumentalizzazioni.
La Fondazione rinnova così il proprio impegno nel preservare la memoria come bene collettivo e invita tutti a riflettere sul valore educativo e civile delle testimonianze raccolte in questo luogo simbolo della storia italiana ed europea.






