Milano, 21 agosto 2025 – Si è svolto oggi lo sgombero esecutivo del centro sociale Leoncavallo, storica realtà autogestita del capoluogo lombardo, dando vita a una serie di reazioni contrastanti nel mondo politico e nella cittadinanza. Il presidio di solidarietà in via Stella ha accolto l’annuncio con grida di sostegno e applausi, a testimonianza del forte legame che la comunità ha con questo spazio sociale.
Presidio e manifestazioni di sostegno al Leoncavallo
Davanti all’ingresso del centro sociale, si sono radunate persone di tutte le età, molte delle quali con i capelli bianchi, testimoni della lunga storia del Leoncavallo, che dal 1975 ha rappresentato un punto di riferimento per movimenti culturali, sociali e politici. L’urlo “Viva il Leoncavallo” ha scandito il presidio, seguito da un lungo applauso e dal grido “riprendiamocelo“, segno di una volontà condivisa di resistenza e di continuità.
Il centro sociale, occupato per trent’anni, ha ospitato numerose iniziative culturali e sociali: asilo nido, doposcuola, mensa popolare, attività artistiche e radiofoniche, confermandosi come un presidio di autogestione e partecipazione.
Le reazioni politiche e le posizioni ufficiali
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha definito lo sgombero come un segnale di “tolleranza zero verso le occupazioni abusive”. In una nota ufficiale ha sottolineato che “per trent’anni quell’immobile è stato occupato abusivamente” e che lo Stato è stato persino “costretto a risarcire i danni dell’occupazione”. Piantedosi ha inoltre ricordato che dall’inizio del suo mandato sono stati sgomberati quasi 4mila immobili, e che la strategia di contrasto alle occupazioni abusive sarà portata avanti con determinazione.
Dall’altro fronte politico, Nicola Fratoianni di Avs ha criticato duramente l’operazione, sottolineando che “nulla è più carente nelle nostre città degli spazi sociali, culturali e democratici” e che lo sgombero del Leoncavallo rappresenta “quello di chi non tollera la politica come organizzazione dal basso delle persone”. Fratoianni ha inoltre ricordato come Matteo Salvini, oggi fra i sostenitori dello sgombero, avesse invece difeso il Leoncavallo negli anni ’90, sottolineando un cambiamento di posizione nel leader della Lega.
Proprio Matteo Salvini, tramite i suoi canali social, ha commentato lo sgombero con un messaggio netto: “Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!”.
Il legale del centro sociale, Mirko Mazzali, ha espresso perplessità sulla tempistica dello sgombero, avvenuto in anticipo rispetto alla data prevista del 9 settembre. Ha annunciato che si cercherà di chiarire la legittimità dell’anticipo della misura, limitandosi a rimandare ogni commento politico al Comune e al sindaco di Milano, che finora non si sono espressi ufficialmente.






