Roma, 1 agosto 2025 – Via libera in commissione Affari Costituzionali al Senato a un emendamento che introduce lo stop al voto disgiunto nelle elezioni comunali per i Comuni con più di 15mila abitanti. La proposta, a prima firma della senatrice della Lega Daisy Pirovano, prevede che una scheda con la croce sul nome di un candidato sindaco e su una lista non collegata a lui venga considerata nulla. L’emendamento è stato sottoscritto anche dal collega di partito Paolo Tosato e da Marco Lisei di Fratelli d’Italia.
Le novità introdotte dall’emendamento sul voto disgiunto
Il testo stabilisce che, nei casi in cui il voto sia espresso solo sul nome del candidato sindaco, i voti saranno ripartiti tra le liste collegate in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in base ai quozienti interi e ai più alti resti. Invece, se l’elettore esprime la sua preferenza per un candidato sindaco e contemporaneamente per una lista non collegata, il voto sarà considerato nullo. Questa modifica si inserisce nel più ampio contesto del ddl che elimina i ballottaggi nei Comuni sopra i 15mila abitanti quando un candidato raggiunge almeno il 40% dei voti, anziché la maggioranza assoluta come avviene attualmente.
Il contesto politico e la posizione della maggioranza
L’emendamento è parte di una serie di interventi voluti dalla maggioranza di centrodestra per riformare la legge elettorale nelle amministrative. Si tratta di una manovra che ha incontrato la forte opposizione del Partito Democratico e di Alleanza Verdi e Sinistra, che hanno presentato oltre 700 emendamenti per tentare di bloccare le modifiche. Tuttavia, la maggioranza ha deciso di procedere compatta, con soli cinque emendamenti a loro favore. Il ddl, dopo la pausa estiva, sarà discusso in Aula a Palazzo Madama.
La senatrice Daisy Pirovano, promotrice della modifica, è una figura di spicco della Lega, con un lungo percorso politico alle spalle, tra cui l’esperienza come sindaco di Misano di Gera d’Adda e attuale parlamentare. Anche Paolo Tosato, anch’egli della Lega, ha sostenuto con forza questa iniziativa, che mira a depotenziare il voto disgiunto, tipicamente favorito dalle forze politiche più radicate sul territorio.






