Roma, 23 dicembre 2025 – Il Senato ha approvato la fiducia sul maxiemendamento alla legge di Bilancio con 113 voti favorevoli, 70 contrari e 2 astenuti, dando così il via libera alla manovra finanziaria del governo, che ora passerà all’esame della Camera. La votazione è stata preceduta da una protesta delle opposizioni in Aula, che hanno esposto cartelli con la scritta “Voltafaccia Meloni” per criticare le promesse non mantenute dell’esecutivo.

Protesta delle opposizioni in Senato: “Voltafaccia Meloni”
Prima del voto, i senatori di Pd, M5S e Avs hanno manifestato il loro dissenso esponendo cartelli rossi con scritte che evidenziavano contraddizioni rispetto agli impegni presi dal governo. Tra le accuse più rilevanti, si leggeva: “Promettevano abolizione accise, aumentano tasse sul carburante”, “Promettevano abolizione Fornero, aumentano l’età pensionabile”, “Promettevano investimenti in sanità, tagliano le risorse” e “Promettevano diminuzione tasse, è record pressione fiscale”. Durante la protesta, il senatore del Pd Filippo Sensi ha mostrato un disegno satirico che raffigurava il senatore della Lega Claudio Borghi circondato da lingotti d’oro, con la scritta “Loro alla Patria”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato la protesta ricordando che anche in passato erano stati preparati controcartelli e ha invitato a far abbassare i cartelli ai senatori.
Le critiche di Angelo Bonelli: manovra “dei pasticcioni e dei tagli sociali”
Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce di Europa Verde, ha definito la manovra una “legge di bilancio dei pasticcioni” che «toglierebbe diritti alle pensioni degli italiani, taglierebbe la sanità, la scuola e il trasporto pubblico per finanziare opere come il Ponte sullo Stretto e l’acquisto di armi». Bonelli ha sottolineato come un emendamento del governo consenta la riconversione di fabbriche in siti di produzione di armamenti, trasformando di fatto l’Italia in un’“economia di guerra”. «Nel frattempo – ha aggiunto – crescono la povertà assoluta e il lavoro povero, mentre le bollette energetiche diventano sempre più care. La risposta del governo è stata quella di chiedere la fiducia e applicare tagli sociali, ignorando il Paese reale e perseguendo interessi ideologici della destra, con meno diritti, più armi e più disuguaglianze».
Il percorso della legge di Bilancio prevede ora il Consiglio dei ministri per la Nota di variazione, seguito da due votazioni elettroniche in Senato: una sulla Nota stessa e l’altra, definitiva, sul testo complessivo, prima del passaggio alla Camera.






