Scuola, il Senato della Repubblica ha approvato in prima lettura il dl n. 127, che introduce una riforma significativa dell’esame di Stato per la scuola secondaria di secondo grado, riportando la denominazione ufficiale all’antico nome di esame di maturità. Il voto, effettuato per alzata di mano, ha sancito l’ok al provvedimento che ora passerà all’esame della Camera.
Scuola, ecco il dl esame: novità della riforma
Tra le principali novità contenute nel decreto, si stabilisce che gli studenti dovranno sostenere tutte le prove d’esame, inclusa quella orale, per poter superare l’esame. Il colloquio orale verterà su quattro materie, che saranno stabilite dal Ministero dell’Istruzione con un decreto previsto per gennaio 2026. Un altro cambiamento riguarda la composizione delle commissioni d’esame, che saranno formate da due membri esterni e due interni, una modifica significativa rispetto all’organizzazione precedente. Queste misure si inseriscono nel contesto del regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026 e sono state accolte con un dibattito acceso all’interno dell’Assemblea parlamentare.
Le critiche politiche alla riforma
La riforma ha suscitato critiche da parte dell’opposizione e di alcune rappresentanze sindacali e studentesche. In particolare, Giuseppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto al Senato e capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, ha definito il decreto come un intervento “profondamente ideologico” e “calato dall’alto”. Secondo De Cristofaro, la riforma riduce il significato formativo dell’esame di Stato, penalizza la scuola pubblica e l’istruzione tecnico-professionale, e antepone le esigenze del mercato ai diritti formativi degli studenti. Ha inoltre sottolineato che il decreto rappresenta una punizione contro gli studenti che lo scorso anno avevano rifiutato il colloquio orale, sostenendo la necessità di una scuola che formi cittadini con pensiero critico autonomo e non solo lavoratori flessibili.
L’approvazione di questo decreto-legge rappresenta un passaggio cruciale per il sistema scolastico italiano, che ora attende il voto definitivo da parte della Camera dei Deputati per entrare in vigore. Nel frattempo, nelle aule parlamentari proseguono i lavori su altri dossier importanti, mentre giovedì 16 ottobre sono previsti question time con diversi ministri, tra cui il ministro dell’Istruzione Valditara.






