Lo sciopero per Gaza di oggi, organizzato in diverse città italiane contro la violenza in Medio Oriente, hanno assunto toni e modalità che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha definito ben oltre la semplice protesta. Attraverso un messaggio pubblicato su X, Crosetto ha condannato duramente gli episodi di violenza e disordini verificatisi durante le manifestazioni.
Crosetto contro lo sciopero per Gaza: “Non è stata una protesta ma guerriglia urbana”
Il ministro ha sottolineato come quanto accaduto non possa essere considerato una legittima espressione del dissenso politico o sociale. “Quella che si è vista oggi non è protesta, né manifestazione di un legittimo pensiero, ma è guerriglia urbana“, ha affermato Crosetto. Ha inoltre evidenziato i danni provocati ai beni pubblici e privati, gli attacchi alle forze dell’ordine e i disagi arrecati ai cittadini estranei alla vicenda politica internazionale in corso.
Crosetto ha espresso piena solidarietà alle forze dell’ordine impegnate nel mantenimento dell’ordine pubblico e a tutti quei cittadini colpiti dagli scontri con quelli che lui definisce “sedicenti attivisti ‘Pro Pal’”. Il ministro della Difesa ha ribadito l’importanza di sostenere concretamente la popolazione palestinese attraverso azioni governative mirate ad alleviare le sofferenze senza ricorrere alla violenza nelle strade italiane.
Contesto internazionale: escalation a Gaza
Parallelamente alle proteste in Italia cresce la pressione diplomatica europea per fermare l’escalation bellica: domani la Commissione Ue presenterà misure restrittive nei confronti del governo Netanyahu per esercitare pressioni affinché venga modificata la strategia militare in atto. L’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas parla apertamente della necessità di sospendere concessioni commerciali ed imporre sanzioni mirate ai responsabili delle politiche più estremiste.
In Italia intanto il dibattito politico si infiamma anche sul piano interno con richieste bipartisan affinché il governo Meloni riferisca urgentemente al Parlamento sulla posizione italiana rispetto al conflitto mediorientale mentre continuano le mobilitazioni sociali contro il massacro dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza.






