Firenze, 12 dicembre 2025 – Mezzo milione di persone in piazza, di cui 100mila solo a Firenze, per lo sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra del governo. La manifestazione, che ha visto una massiccia partecipazione nelle principali città italiane, ha provocato disagi soprattutto nel settore dei trasporti, con particolare sofferenza per il servizio ferroviario. Lo scontro politico si è acceso soprattutto tra il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha bollato lo sciopero come “irresponsabile”.
La mobilitazione e le parole del segretario generale della Cgil
Nel cuore di Firenze, città simbolo della cultura e della politica italiana, la manifestazione ha raccolto un’adesione massiccia e un messaggio chiaro: la protesta non è solo contro le misure economiche del governo, ma anche contro la visione politica che secondo i sindacati ignora il “Paese reale”. “Le piazze si sono riempite e le fabbriche svuotate”, ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che ha sottolineato come la mobilitazione sia una risposta alle “balle” raccontate dal governo su una realtà economica che, a suo dire, è molto più complessa e problematica.

Il leader sindacale ha evidenziato l’urgente necessità di una riforma fiscale progressiva, che scarichi maggiormente il peso sulle rendite finanziarie e immobiliari piuttosto che sul lavoro dipendente e sulle pensioni. “Insisteremo per fare in modo che le 500.000 persone più ricche del nostro Paese paghino un contributo di solidarietà” ha spiegato Landini, evidenziando la necessità di investimenti pubblici in sanità, istruzione e politiche industriali. In opposizione a ciò, ha criticato la scelta del governo di concentrare le risorse sul riarmo militare, definendola “l’unica spesa pubblica prevista”.
Durante il corteo fiorentino, Landini ha annunciato due nuove iniziative: una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare “per una vera sanità pubblica”, e la costituzione di un comitato del ‘no’ al referendum sulla giustizia, ribadendo il suo impegno a difesa della Costituzione.
Lo scontro tra Landini e Salvini e la risposta del governo
Dal canto suo, il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha definito “incoraggianti i dati sull’adesione” allo sciopero e ha parlato di “disagi limitati”, ringraziando le donne e gli uomini del gruppo Ferrovie dello Stato per la loro operatività durante la giornata di protesta. Salvini ha inoltre criticato la manifestazione sindacale, definendola un blocco “irresponsabile” del Paese, ma ha ricevuto una pronta replica da Landini: “Noi stiamo facendo il nostro mestiere, quello che non fa Salvini”.
Il confronto è stato acceso anche sul terreno delle promesse elettorali, con Landini che ha ricordato come Salvini e la sua coalizione avessero annunciato la cancellazione della legge Fornero e un aumento dei salari, accuse che il segretario sindacale ha definito “solo aumento della rendita finanziaria e immobiliare, condoni su condoni”.
Numeri e adesioni: un balletto di cifre
La giornata di sciopero ha visto un acceso dibattito sui dati di adesione. La Cgil ha parlato di una partecipazione del 68% tra i lavoratori pubblici e privati, mentre dal governo sono arrivati numeri molto più bassi: il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha inizialmente stimato un 20% di astensioni tra i dipendenti pubblici, per poi correggere il dato all’8,2%. Il ministero dell’Istruzione ha segnalato un’adesione ancora più contenuta, pari al 3,86% delle scuole coinvolte, tra le più basse degli ultimi tre anni.
Nonostante le differenze di valutazione, le manifestazioni si sono svolte senza scontri né tensioni, con decine di migliaia di persone in piazza in Emilia-Romagna, Torino, Milano, Palermo, Puglia e Abruzzo.






