Firenze, 27 settembre 2025 – Nel corso di un comizio elettorale tenutosi a Siena, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha duramente criticato l’operato del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, definendo “indegno” il suo atteggiamento nel negare i crimini perpetrati nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. La leader dem ha ribadito l’urgenza di un intervento internazionale, tra cui il riconoscimento dello stato di Palestina anche da parte dell’Italia, e ha sottolineato la necessità di imporre sanzioni e di fornire aiuti umanitari, come sta tentando di fare la Flotilla.
Schlein e la condanna delle politiche di Netanyahu
Durante l’incontro elettorale, Elly Schlein ha espresso forte disappunto per le dichiarazioni del premier israeliano, accusato di mentire spudoratamente riguardo alla situazione nei territori palestinesi. La segretaria del PD ha sottolineato che “dobbiamo fermare subito i crimini che si stanno compiendo a Gaza e in Cisgiordania, prima che sia troppo tardi”. In questo contesto, ha rilanciato il tema del riconoscimento dello stato palestinese, definendolo un segnale politico che anche l’Italia dovrebbe dare.
Schlein ha inoltre evidenziato il ruolo della Flotilla nel tentativo di portare aiuti umanitari, auspicando un maggiore coinvolgimento internazionale.
Altri temi di politica interna e regionale
Oltre alle dichiarazioni sulla questione israelo-palestinese, Schlein si è soffermata anche sulla situazione politica in Toscana, esprimendo apprezzamento per la coalizione che sostiene il presidente uscente Eugenio Giani. Ha lodato l’unità delle forze politiche attorno a un programma condiviso, che punta su sanità, politiche sociali e lavoro dignitoso, inclusa la battaglia per un salario minimo.
Infine, la segretaria del PD ha preso posizione contro la realizzazione di Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) in Toscana, criticando gli investimenti del governo nella gestione dei migranti, definendo “uno spreco” l’impiego di 800 milioni per prigioni vuote in Albania e denunciando la liberazione di presunti torturatori riportati in Libia con voli di Stato.
Per approfondire: Netanyahu contestato all’Assemblea generale dell’Onu. “Riconoscere la Palestina incoraggia Hamas”






