Roma, 7 agosto 2025 – In un momento in cui si discute spesso dell’andamento della stagione turistica estiva in Italia, la ministra del Turismo Daniela Santanchè definisce come “allarmistico e fuorviante” parlare di crisi del turismo di agosto. Le sue dichiarazioni sono arrivate oggi in un’intervista all’ANSA, dove ha fornito un quadro dettagliato sull’andamento positivo del settore.
Santanchè difende i dati di giugno e luglio
Secondo la ministra Santanchè, i dati relativi ai primi due mesi estivi mostrano l’Italia al vertice nel mercato turistico mediterraneo. A giugno si è registrato un tasso di saturazione delle strutture ricettive del 48%, mentre a luglio si è mantenuto oltre il 43%. Questi risultati sono accompagnati da una tariffa media più bassa rispetto a Paesi concorrenti come Grecia e Spagna, elemento che sottolinea la competitività del nostro sistema turistico.
Inoltre, il primo trimestre del 2025 ha evidenziato una crescita rispetto al 2024 e al 2019, sia in termini di spesa turistica che di presenze. Ad aprile si è registrato un aumento dei passeggeri aerei, segnale ulteriore di un settore in espansione. Santanchè ha inoltre sottolineato come sempre più turisti scelgano i cosiddetti “mesi di spalla”, ovvero i periodi meno tradizionali per le vacanze, contribuendo alla destagionalizzazione del turismo italiano.
Destagionalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica
Un altro dato significativo riguarda il giro d’affari stimato da Unioncamere ed Enit, che per il periodo giugno-settembre raggiunge i 15 miliardi di euro. Il 43% delle prenotazioni per soggiorni di ottobre è stato effettuato già a giugno, confermando la capacità del settore di allungare la stagione turistica oltre i mesi canonici.
Santanchè ha inoltre evidenziato che l’estate italiana non si limita solo al turismo balneare. Crescono infatti le vendite anticipate per la montagna, le città d’arte e le aree interne, che rappresentano una parte importante del turismo verde. La ministra ha concluso affermando che il turismo sta attraversando una fase di trasformazione, con nuove tendenze nella domanda e un’offerta che si rinnova e si adatta a queste dinamiche, allontanandosi dalla tradizionale divisione tra alta e bassa stagione.






