I sindacati Cgil e Uil tornano a lanciare l’allarme sui contratti nella sanità: ecco la situazione e le richieste
Continua la tensione attorno al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) della Sanità Pubblica 2022-2024, con Fp Cgil e Uil Fpl che ribadiscono la loro posizione di netta contrarietà alla firma dell’accordo privo di adeguate risorse economiche. I due sindacati esprimono profondo sconcerto e indignazione per l’esito dei negoziati e denunciano una sostanziale svendita dei diritti di circa 580.000 professionisti del settore sanitario e socio-sanitario.
Contratto Sanità: Fp Cgil e Uil Fpl respingono l’accordo
In una nota congiunta, Fp Cgil e Uil Fpl sottolineano come chi decide di firmare senza garanzie economiche si assuma la responsabilità di un rinnovo contrattuale che non valorizza né il lavoro né il sacrificio del personale sanitario. “Con fermezza e responsabilità – spiegano – abbiamo ribadito ad Aran la nostra indisponibilità a sottoscrivere un contratto che non garantisce diritti esigibili, tutele concrete e un adeguato riconoscimento economico“. Le organizzazioni denunciano che l’accordo firmato da altri sindacati, tra cui Nursing Up, certifica una programmata riduzione del potere d’acquisto dei lavoratori.
La spaccatura è emersa chiaramente: mentre Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up hanno dato il loro assenso, Fp Cgil e Uil Fpl hanno scelto di mantenere una linea di coerenza e trasparenza, opponendosi a un testo contrattuale sulla sanità che non risponde alle esigenze reali dei lavoratori. “Chi ha firmato ha legittimato un contratto debole e lontano dai bisogni di chi lavora nella sanità”, affermano.
Le ragioni del dissenso e le conseguenze per il settore
Le critiche delle sigle sindacali sulla sanità sono motivate dall’insufficienza delle risorse stanziate, che non compensano l’inflazione ormai vicina al 17% netto e non permettono un reale recupero del potere d’acquisto. L’aumento proposto, pari a circa 172 euro lordi mensili, si traduce in soli 50 euro netti, considerati insufficienti rispetto alle responsabilità e al carico di lavoro. Inoltre, il contratto non prevede incrementi significativi per le indennità, molte delle quali ferme da venti anni.
Un ulteriore motivo di dissenso riguarda l’introduzione nel contratto della figura dell’Assistente Infermiere, considerata da Fp Cgil, Uil Fpl e Nursing Up come un rischio per la qualità dell’assistenza e per i livelli professionali. Il ruolo, inserito senza una chiara definizione di competenze e limiti, potrebbe generare un effetto dumping salariale e professionale.
Il mancato accordo ha provocato una forte reazione da parte di Cisl Fp, che accusa le sigle dissenzienti di aver fatto saltare un’intesa sulla sanità che avrebbe garantito aumenti salariali del 7% e importanti tutele per i lavoratori. Anche Nursind evidenzia come il protagonismo di alcuni abbia compromesso un negoziato che avrebbe aperto le porte a future risorse per il triennio 2025-2027.
Fp Cgil e Uil Fpl annunciano che non intendono fermarsi e continueranno a mobilitarsi per un contratto vero, giusto e dignitoso, convinte che solo un impegno concreto sulle risorse potrà garantire la valorizzazione e il rispetto degli operatori sanitari.






