È iniziata oggi a Milano la seduta decisiva del Consiglio comunale chiamato a esprimersi sulla vendita dello stadio di San Siro alle società Inter e Milan. L’incontro, convocato a oltranza, potrebbe protrarsi fino a notte inoltrata, poiché il termine ultimo per il parere sulla delibera è fissato per domani, 30 settembre, data in cui scade anche l’offerta di acquisto presentata dai due club.
Seduta a oltranza per la delibera su San Siro
La discussione, ripresa nel pomeriggio, vede in aula il sindaco Giuseppe Sala insieme all’intera giunta comunale. Il documento, che può essere emendato, ha già raccolto circa 60 proposte di modifica da parte dei consiglieri, e il numero potrebbe aumentare nelle prossime ore.
All’interno della maggioranza, composta da 32 consiglieri (incluso il sindaco), si registrano attualmente sette contrari alla vendita, mentre due membri – tra cui il capogruppo della lista Sala, Marco Fumagalli – devono ancora sciogliere la riserva. Per l’approvazione della delibera servono almeno 25 voti favorevoli, cifra che al momento è ancora da raggiungere.
Criticità e novità degli emendamenti
Tra i principali ostacoli alla vendita permangono dubbi su alcune clausole della trattativa, in particolare la richiesta di uno “scudo penale” da parte di Inter e Milan, che li esonererebbe da eventuali procedimenti giudiziari legati all’operazione. Questa clausola è legata alle recenti inchieste sull’urbanistica milanese e ha generato forti perplessità all’interno della maggioranza.
Per cercare di superare queste resistenze, la giunta ha annunciato che la delibera sarà modificata con alcuni emendamenti concordati dopo un confronto con il comitato per la Legalità, presieduto da Nando Dalla Chiesa. Tra le novità in arrivo figura l’introduzione di una “white list” di imprese escluse da infiltrazioni mafiose che opereranno nelle aree interessate dal progetto. Inoltre, sono previsti chiarimenti sui costi di bonifica ambientale e specifiche misure a tutela della salute dei residenti nelle zone limitrofe allo stadio di San Siro.
Il Milan ha inoltre confermato l’intenzione di stipulare un protocollo con la Prefettura per garantire la trasparenza dell’operazione.
Dai club invece arriva un netto rifiuto alla ristrutturazione del Meazza: Inter e Milan chiedono la vendita e la realizzazione di un nuovo impianto, considerato indispensabile per rispettare i requisiti UEFA e per non compromettere la possibilità di ospitare gli Europei 2032. Il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, ha sottolineato che senza l’approvazione della delibera le squadre potrebbero cercare alternative fuori Milano, mentre Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha ribadito che un eventuale stop sarebbe una sconfitta per tutti.
La partita politica e amministrativa si apre dunque oggi a Palazzo Marino, in una giornata che potrebbe segnare una svolta per il futuro dello stadio di San Siro.






