Catanzaro, 8 settembre 2025 – Nel corso di una manifestazione elettorale a sostegno di Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Calabria, Matteo Salvini ha espresso posizioni nette sull’immigrazione e lo sviluppo economico della regione. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sottolineato il ruolo strategico del porto di Gioia Tauro e ha ribadito il suo no all’accoglienza di immigrati nei comuni calabresi in spopolamento. Ha anche parlato di temi quali Open Arms e il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.
Salvini: “No agli immigrati nei comuni spopolati della Calabria”
Durante il suo intervento a Catanzaro, Matteo Salvini ha dichiarato che i comuni calabresi in via di spopolamento non devono essere riempiti di immigrati, ma di calabresi che tornano a lavorare nella propria terra. “Leggevo che qualcuno a sinistra dice di riempire di immigrati alcuni comuni della Calabria che si stanno spopolando. No amico mio, riempiamoli di calabresi che tornano in Calabria a lavorare“, ha affermato con fermezza. Il leader della Lega ha aggiunto che non c’è bisogno di “portare il Terzo mondo” in Calabria, poiché, a suo giudizio, “ce ne sono già troppi che campano alle spalle del prossimo” e di “altra gente da mantenere da queste parti“.
Questa posizione si inserisce in un contesto regionale complesso, dove il fenomeno dello spopolamento e la crisi economica sono temi centrali. In Calabria, come in altre aree del Mezzogiorno, si registra infatti un progressivo abbandono del territorio da parte delle famiglie locali, con un calo demografico significativo negli ultimi decenni. In questo quadro, il dibattito sull’accoglienza degli immigrati si intreccia con questioni di sviluppo economico e coesione sociale.
Il porto di Gioia Tauro e le prospettive di sviluppo
Salvini ha inoltre sottolineato il potenziale del porto di Gioia Tauro quale snodo strategico per lo sviluppo economico della Calabria e dell’intero Sud Italia. “Il Ponte porterà sviluppo anche al porto di Gioia Tauro perché intercetteremo finalmente un maggior numero di navi container che adesso salgono da Suez, ci passano davanti al naso, passano Gibilterra e arrivano in Nord Europa con il loro carico di miliardi e di posti di lavoro. Li intercetteremo finalmente“, ha detto il ministro.
Il riferimento è al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, un’opera infrastrutturale attesa da decenni, che potrebbe rilanciare la Calabria collegandola direttamente alla Sicilia e favorendo la crescita economica dell’intera area. Salvini ha spiegato che, dopo la consegna della documentazione necessaria alla Corte dei Conti, si prevede l’avvio dei cantieri tra settembre e ottobre, con l’obiettivo di vedere operai e imprese al lavoro già nelle prossime settimane.
Riforma della giustizia e posizione sul processo Open Arms
Nel corso della stessa iniziativa, Salvini ha affrontato anche altri temi di rilievo politico e giudiziario. Ha ribadito l’importanza della riforma della giustizia, definendola una delle grandi riforme che il centrodestra intende realizzare entro la fine della legislatura. “Senza una riforma della giustizia non saremo mai un Paese sufficientemente libero“, ha affermato.
In merito al processo Open Arms, il ministro ha dichiarato di non essere preoccupato per la decisione imminente della Cassazione, che tra ottobre e novembre dovrà pronunciarsi sul suo caso per sequestro di persona legato al blocco degli sbarchi di migranti clandestini durante il suo mandato come ministro dell’Interno. Salvini ha detto di sentirsi sereno e pronto a tornare a Catanzaro per avviare i lavori del Ponte sullo Stretto, qualora venga confermata la sua assoluzione.
Il dibattito sull’accoglienza in Calabria e il caso Riace
Le parole di Salvini giungono in un momento di forte tensione sul tema dell’immigrazione in Calabria, regione che ha vissuto esperienze emblematiche come quella di Riace, modello di accoglienza diffusa e integrazione che ha fatto discutere a livello nazionale e internazionale.
Riace, un piccolo comune calabrese, ha ospitato per anni un significativo numero di rifugiati e richiedenti asilo, trasformandosi in un laboratorio politico e sociale sull’integrazione. Tuttavia, dopo le indagini e le condanne legate alla gestione del progetto di accoglienza, culminate con la condanna di Domenico “Mimmo” Lucano, ex sindaco di Riace, la situazione è profondamente cambiata. Il modello, a lungo celebrato, è stato smantellato, con il conseguente abbandono delle attività che coinvolgevano locali e migranti.
Il dibattito politico sulla Calabria, dunque, è attraversato da queste dinamiche: da un lato il tentativo di valorizzare le risorse economiche e infrastrutturali come il porto di Gioia Tauro e il Ponte sullo Stretto, dall’altro la questione dell’immigrazione e della gestione dell’accoglienza, tema sul quale Salvini ha espresso una posizione chiara e netta, respingendo l’ipotesi di un “riempimento” dei territori spopolati con immigrati e richiamando a un ritorno dei calabresi alla propria terra.




