Il vicepremier: “Spero che a Bruxelles o a Parigi nessuno si metta di traverso”
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, esprime ottimismo sulla fine della guerra Russia-Ucraina grazie a Trump, sottolineando che la trattativa è in corso. Salvini sostiene che è fondamentale ristabilire canali diplomatici con la Russia e che per lui la pace è prioritaria, non riarmo europeo.
Matteo Salvini, vice presidente del Consiglio e Ministro dei Trasporti, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla crisi in Ucraina, sottolineando la sua convinzione che la fine del conflitto dipenderà principalmente dagli Stati Uniti e non dall’Unione Europea. Durante una visita a Euroflora, a Genova, ha affermato: “Io sono convinto che grazie a Trump la guerra Russia-Ucraina finirà e finirà presto, ma grazie a Trump, non grazie all’Europa”. Queste parole evidenziano un cambiamento di paradigma nel modo in cui si percepisce l’influenza geopolitica degli attori globali.
Contesto geopolitico attuale
Le affermazioni di Salvini arrivano in un momento di crescente tensione geopolitica e di difficoltà nei rapporti tra Europa e Russia. A supporto della sua tesi, il Ministro ha rivelato che poco prima della sua dichiarazione, il Ministro degli Esteri russo e il Segretario di Stato americano si erano sentiti, un segno che i negoziati per una possibile risoluzione del conflitto sono in corso. Salvini ha espresso ottimismo, sperando che “a Bruxelles o a Parigi nessuno si metta di traverso, perché sarebbe drammatico”.
Una visione pragmatica
La posizione di Salvini è particolarmente interessante, poiché contrasta con l’approccio di molti leader europei, che hanno sostenuto l’importanza di una risposta unitaria e robusta contro l’aggressione russa. Secondo il Ministro, ripristinare i canali diplomatici e i buoni rapporti con Mosca sarà fondamentale una volta cessate le ostilità. “A me interessa che grazie al nuovo presidente degli Stati Uniti si parli di pace dopo tre anni di guerra e di morte”, ha ribadito, mettendo in evidenza la necessità di un cambiamento nel dialogo internazionale.
Critica all’escalation militare
Salvini ha anche criticato chi, in Europa, propone un aumento degli investimenti in armi e forze militari, affermando: “Per me, e per la Lega, la pace è la priorità”. Il suo approccio sembra riflettere una visione pragmatica della situazione, in cui la diplomazia e il dialogo sono visti come strumenti essenziali per la stabilità futura. Con questa dichiarazione, il leader della Lega si posiziona come un sostenitore del dialogo e della negoziazione, piuttosto che dell’escalation militare, in un momento in cui il dibattito sulla sicurezza europea è più acceso che mai.
In conclusione, le affermazioni di Salvini non solo mettono in luce le sue convinzioni personali, ma offrono anche uno spunto di riflessione sul ruolo che gli Stati Uniti possono avere nella risoluzione della crisi ucraina, evidenziando l’importanza di un approccio diplomatico e pacifico in un contesto internazionale complesso.






