Nuove dichiarazioni di Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, riportano nuovamente al centro del dibattito politico italiano il tema dell’Islam e della gestione degli spazi di culto nel Paese. Nel corso di un evento organizzato dal quotidiano Libero a Roma, Salvini ha espresso una posizione netta e critica sull’integrazione della comunità islamica e sulle moschee in Italia.
Salvini: “L’Islam non è qui per integrarsi, ma per imporsi”
Il leader della Lega ha affermato che, a suo avviso, l’Islam si presenta in Italia “non per integrarsi ma per imporsi”, citando episodi storici come le battaglie di Poitiers, Vienna, Madrid, Lepanto e Venezia per sostenere la sua tesi. Salvini ha sottolineato che mentre altre confessioni religiose si sono integrate nel tempo con le società ospitanti, l’Islam rappresenterebbe un’eccezione a questa regola storica.
Ha inoltre aggiunto: “Io non voglio essere complice del danno che faccio ai miei figli”, ribadendo così la necessità di una linea dura sul tema. Secondo il vicepresidente del Consiglio, fino a quando l’Islam non avrà sottoscritto un accordo chiaro con lo Stato italiano, non si dovrebbero concedere spazi per la realizzazione di luoghi di culto islamici. “Prima riconosci il Paese dove sei e le sue leggi, poi ne parliamo”, ha detto.
Proposte per la regolamentazione degli spazi di culto e immigrazione
Salvini ha anche annunciato l’intenzione di presentare nuove misure contro l’immigrazione irregolare, affidando incarichi specifici al sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. Tra gli interventi previsti, ha evidenziato un controllo più rigoroso sui ricongiungimenti familiari, definendo “sacrosanto” accogliere i familiari ma sottolineando che “se uno si porta in Italia 12 parenti si sballa tutto il sistema socio-sanitario del Paese”.
Queste dichiarazioni si inseriscono nel quadro della politica della Lega per Salvini Premier, che dal 2022 ha visto Salvini ricoprire ruoli chiave nel governo presieduto da Giorgia Meloni, in particolare come vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. La sua posizione riflette una linea politica nazionalista e rigorosa su temi quali immigrazione e integrazione religiosa, già da tempo centrali nel suo programma politico.
L’approccio di Salvini sull’Islam e la gestione degli spazi di culto rispecchia una visione che pone l’accento sulla necessità di un accordo formale tra comunità islamica e istituzioni italiane, prima di procedere con concessioni per la costruzione di moschee o altri luoghi di culto, tema che alimenta un acceso dibattito pubblico nel Paese.






